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Italia-Marocco: governo con banche e 70 imprese a Casablanca

Calenda, piano in 18 mesi per partnership tra Pmi e investimenti

21 ottobre, 17:35

(dell'inviato Paolo Rubino) (ANSAmed) - CASABLANCA, 21 OTT - Il Marocco è oggi "il Paese strategico" per le imprese italiane, dice il viceministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, arrivato a Casablanca alla guida di una delegazione imprenditoriale di 160 partecipanti, con 70 aziende e 7 gruppi bancari. Una 'missione di sistema' (Con Confindustria, Rete Imprese, Unioncamere, Abi, Ice, Sace, Simest) che per il Governo italiano non resterà un episodio di promozione isolato. I due momenti più significativi - un forum economico a Casablanca per un confronto tra Governi ed istituzioni dei due Paesi e 700 incontri business to business tra aziende italiane e marocchine - aprono "18 mesi in cui il Governo italiano lavorerà con concretezza, risorse adeguate, ed un piano di azione dettagliato settore per settore" per aprire spazi alle imprese italiane in un Paese che oggi ha "grande stabilità" e che può diventare la porta verso "una ampia area, con l'Africa subsahariana, destinata a crescere nei prossimi anni come poche altre al mondo".

Carlo Calenda lo ha sottolineato più volte: la strategia su un numero ridotto di Paesi, "sei o sette", su cui le imprese italiane devono oggi prioritariamente puntare deve essere "di lunga durata"; così in Marocco ha incontrato il primo ministro, i ministri dell'Agricoltura (intervenuto al forum), delle Infrastrutture e dell'Energia, ed il viceministro del Commercio estero, e con il governo marocchino ha definito "più action plan dettagliati, mirati, settore per settore". Diciotto mesi di lavoro saranno una prima fase "per poi fare una verifica, e guardare ancora avanti".

Al governo marocchino Calenda ha indicato le ottime opportunità di partnership tra due sistemi imprenditoriali, basati entrambi sulla piccola e media impresa, e ha chiesto di "proteggere le Pmi che verranno ad investire" per far germogliare in pieno ogni potenziale collaborazione. Il contesto, dopo la riforma Costituzionale del 2011, è oggi di grande apertura e dà piene garanzie agli investitori stranieri, come ha ricordato l'ambasciatore italiano Roberto Natali.

Il braccio operativo è l'agenzia Ice, che "nel 2014 ha già raddoppiato da 10 a 20 le iniziative promozionali in Marocco, e le porterà a 25 o 30 nel 2015": il presidente Riccardo Monti lo ha indicato spiegando che intanto con la missione a Casablanca è iniziato il lavoro "con i settori dell'automotive che in Marocco rappresenta una storia di successo unica al mondo; dell'agroalimentare, il 15% del Pil; delle costruzioni per cogliere le occasioni di un boom immobiliare e di un piano da 800mila nuove unità abitative, e del sistema sanitario che punta a raddoppiare i posti letto".

Gli incontri diretti tra imprenditori italiani e marocchini sono un momento chiave, "traducono il lavoro fatto in immediata concretezza" dice Calenda: a Casablanca sono stati 700 in un pomeriggio; al confronto diretto tra aziende il viceministro vuole dedicare lo stesso impegno messo nel garantire la "presenza politica" nei prossimi 18 mesi e nel confronto tra Governi e istituzioni dei due Paesi. "Siamo al vostro servizio.

Poi raccontatemi come è andata: è uno strumento fondamentale che dobbiamo mettere a punto insieme", ha detto agli imprenditori arrivati dall'Italia.

Accanto alle imprese la Sace, che ha annunciato "200 milioni di nuove operazioni allo studio nel Paese". E c'è la Simest, che ha approvato in Marocco diciotto progetti di partecipazione con investimenti per circa 74 miliardi, oltre a 430 milioni di finanziamenti agevolati per l'export credit per 40 progetti. "Il sostegno finanziario delle banche c'è", garantisce il presidente del comitato per l'internazionalizzazione dell'Abi, Guido Rosa: "Per il Paese c'è un plafond di 900 milioni utilizzato solo per un quarto".(ANSAmed).

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