(ANSAmed) - RABAT, 5 DIC - Quest'anno sarà la volta del
Giappone. Il Festival internazionale del Film di Marrakech
(FIFM) che si apre oggi, nella capitale del turismo marocchino,
renderà omaggio alla cinematografia nipponica dei nostri giorni
e soprattutto a quella che ha fatto la storia della Settima musa
in Oriente: da Yasujiro Ozu a Kore-Eda Hirokazu, passando, tra
gli altri, per Kenji Mizoguchi, Mikio Naruse, Akira Kurosawa e
Takeshi Kitano. L'attrice francese Isabelle Huppert che presiede
la giuria di questa 14ma edizione, dovrà raccogliere l'eredità
di Martin Scorsese che con la chiamata a raccolta di amici quali
Sharon Stone, Marion Cotillard e Juliette Binoche, l'anno scorso
ha contribuito a rendere sempre più hollywoodiano il red carpet
del boulevard Mohammed VI, a Marrakech. Fino al 13 dicembre
saranno 87 i film proiettati in città, in rappresentanza di 22
paesi. Le prime cinematografiche in calendario sono 13 e otto i
film in competizione. In giuria c'è anche il regista italiano
Mario Martone. Una sezione particolare, Coup de cœur, è dedicata
ai lungometraggi marocchini, a testimonianza della vitalità del
cinema di casa, tra i film fuori competizione ci sono anche
titoli in gara per gli Oscar, come 'La teoria del tutto', di
James Marsh, biopic su Stephen Hawking (da gennaio sugli schermi
italiani) o 'The imitation Game'di Morten Tyldum, con
protagonista Benedict Cumberbatch nei panni del matematico e
crittoanalista Alan Turing, e 'A Most Violent Year', thriller di
J.C. Chandor ambientato a New York nell'inverno del 1981, che
chiuderà il Festival. Oltre al Palazzo dei congressi e alle sale
cittadine, anche Jamaa el Fnaa ospita un megaschermo per le
proiezioni.
Tra le star attese, Jeremy Irons, l'attore inglese premio Oscar
per Il mistero von Bulow, e il collega americano Viggo
Mortensen, l'Aragon della trilogia de Il Signore degli anelli,
cui andrà l'omaggio alla carriera. Agli onori del festival anche
il comico egiziano Adel Imam. Per la prima volta, poi, saranno
premiati due figure di spicco della cinematografia marocchina, i
produttori Zakaria Alaoui e Khadija Alami.
Pura vetrina, Il FIFM non è mercato e neanche mostra: un
festival punto e basta che celebra insieme alla città che
Hitchcock ha immortalato ne 'L'uomo che sapeva troppo' anche il
Marocco come immenso set cinematografico. Nel primo semestre del
2014 il Paese ha ospitato 32 produzioni cinematografiche e
televisive (americane, inglesi, francesi, tedesche, canadesi,
indiane e italiane) con un investimento di 105 milioni di
dollari. (ANSAmed)