Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Libri: Ben Jelloun, l'Islam 'che fa paura' non è quello vero

Corano va interpretato con intelligenza, non in senso letterario

25 febbraio, 17:52

(di Cristiana Missori) (ANSAmed) - ROMA, 25 FEB - ''Papà, ti faccio una domanda: dimmi, dobbiamo avere paura dell'Islam?''. ''Abbiamo tutti paura. Ma come si fa a dimostrare alla gente che non è questo l'Islam?''. Interrogativi a cui è estremamente difficile rispondere in un momento storico come quello attuale, in cui chi minaccia, uccide, sgozza e semina terrore dice di farlo ''nel nome di Allah''. A ''questo Islam che fa paura'', Tahar Ben Jelloun ha scelto di dedicare il suo ultimo lavoro (Bompiani, pag. 224, Euro 12) che domani pomeriggio all'Institut Français-Centre Saint Louis presenterà al pubblico della capitale. In un ideale dialogo con la figlia lo scrittore di origini marocchine che da anni vive in Francia, descrive lo sdegno dei musulmani moderati di fronte al fondamentalismo criminale, spiegando cos'è la jihad e cos'è l'Isis, in che modo sia nato e come riesca a fare proseliti fra i giovani più fragili e disorientati dalla mancanza di lavoro, dalla miseria morale e materiale. Difficile non essere offuscati dalla paura, dopo gli attacchi di Parigi e Copenaghen o dopo la decapitazione dei 21 lavoratori egiziani copti. Eppure, non si stanca di ripetere Ben Jelloun, ''l'Islam non è questo. Non è né violenza, né terrore, ma anzi è andare verso il prossimo''. Come molti intellettuali musulmani, l'autore de L'Islam spiegato ai nostri figli, sostiene che i fondamentalisti dell'Isis abbiano piegato la religione a loro favore. ''Hanno estrapolato dal Corano alcuni versetti, decontestualizzandoli e strumentalizzandoli''. Il Corano, però, ''non va interpretato in senso letterario, senza intelligenza.

Al contrario, va letto con un senso critico e va ricollocato all'epoca in cui è stato rivelato''. Si tratta, non si stanca di ripetere, ''di un testo che diffonde valori e spiritualità''.

L'Isis sta tentando ''di riportare i musulmani nel VII secolo''.

Eppure, tutto questo avverte, è un pretesto. Dietro ci sono la ricerca del potere e il controllo del territorio. L'Isis avanza lì dove le istituzioni sono fragili o non esistono più. ''Iraq, Siria, Libia, Sud Sinai sono già caduti, mentre altri territori sono in pericolo, come il Sud dell'Algeria''. Mentre il Vicino e Medio Oriente sono stati messi a ferro e a fuoco cosa fanno i Paesi arabi e il mondo musulmano in generale? Non molto, replica Ben Jelloun. ''Vedo solo immobilismo e regresso. Il mondo musulmano coltiva le divisioni e non va avanti e la volontà di una vera riforma non esiste. Difficile che ciò accada''. Nel corso dei secoli, ricorda, ''chiunque abbia provato a riformare l'Islam o non è stato ascoltato o è stato eliminato''. Anche oggi, avverte, ''esiste un terrorismo per così dire 'intellettuale' che impedisce agli intellettuali di cultura musulmana o di origini musulmane di esprimersi liberamente. Chiunque abbia osato parlare è stato minacciato''. Nel suo libro, Ben Jelloun non risparmia nemmeno gli occidentali, spesso indifferenti ai gravi disagi degli immigrati di prima e seconda generazione talvolta attratti dal canto delle sirene del jihadismo. O perché più interessati ad avere un mondo arabo diviso e debole. ''Se davvero gli Stati Uniti avessero voluto sbarazzarsi dell'Isis o di Boko Haram lo avrebbero già fatto. Ne hanno tutte le capacità''. Un mondo arabo unito e forte, rincara Ben Jelloun, ''non fa comodo a Israele e di conseguenza a Washington''. In uno scenario di demonizzazione del mondo musulmano e di violenza inaudita l'unica strada, conclude, è la resistenza.

Resistere a cosa? ''Alla paura, all'ignoranza, alla stupidità'', risponde. ''E' quello che faccio ogni giorno, scrivendo''.

(ANSAmed).

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati