(di Diego Minuti)
(ANSA) - ROMA, 20 MAG - Sono bravi, la maggior parte di loro
a scuola raggiunge punte di eccellenza, sperano sempre in un
futuro ricco di soddisfazioni, ma la vita di tutti i giorni
riserva loro delusioni continue, perchè si sentono discriminati,
nonostante in moltissimi casi siano cittadini anche di terza
generazione del Paese che li ospita.
Sono i marocchini che vivono in Belgio e la cui condizione è
stata fotografata dalle conclusioni sorprendenti una indagine
condotta da un gruppo di ricercatori per conto della
prestigiosissima fondazione intitolato a re Baldovino.
L'indagine (citata dal sito Yabiladi) ha dato dei risultati
sconfortanti, al limite dello shock quando ha attestato che i
marocchini del Belgio si sentono messi all'angolo nella società,
nonostante il fatto che il loro tasso di scolarizzazione sia più
alto rispetto ai belgi 'doc' (nel 2013 il 40 per cento di loro
aveva un diploma di scuola superiore, contro il 36 per cento
della media nazionale) e questo si riverbera, con toni
drammatici, se si tratta di lavoro. Quando non addirittura, come
hanno rivelato molti di loro, non si sentono oggetto di
razzismo.
A patire maggiormente questa condizione sono soprattutto le
donne che, hanno detto ai ricercatori, vedono sistematicamente
ignorate le loro domande di lavoro, nonostante possano spesso
esibire titoli accademici superiore alla maggioranza dei loro
concorrenti maschi.
L'indagine, che era estesa anche ai belgi di origine turca,
parla dei due gruppi etnici come di ''concittadini'' dei belgi e
altrimenti non potrebbe essere perchè, al di là dei fortissimi
legami con i Paesi d'origine, essi si sentono parte della
società del Belgio perchè in fondo altrimenti non potrebbe
essere. Ma questo legame che esiste con il Paese in cui vivono
sta lentamente mutando profilo allentandosi, perchè, hanno detto
in molti a chi li intervistava, è difficile sentirti parte di
una comunità nazionale quando sei (''sei'', non ''ti senti'')
emarginato non per quel che sei, ma per il cognome che porti o
la religione che pratichi.
E dire che della società belga i marocchini condividono molte
cose, come il sistema democratico, la netta separazione tra
Stato e religione, la libertà di espressione.
Le risposte date dagli intervistati nel corso dell'indagine
non sono state sempre concidenti, variando anche in base alla
condizione sociale. Ma tutti sembrano concordate su un punto:
quando un atto violento - come nel caso degli attentati di
Parigi - ha come responsabile uno straniero perdipiù musulmano,
i pregiudizi crescono in maniera esponenziale. (ANSAmed).