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Marocco: contro corruzione numero verde e spot in tv

Iniziativa Ministero della Giustizia per frenare fenomeno

22 giugno, 09:45

(ANSAmed) - ROMA, 22 GIU - La piaga della corruzione sembra non avere confini e in Marocco, che paga anch'esso in questo campo un prezzo pesante, si pensa di correre ai ripari con due nuove iniziative che corrono di pari passo: l'istituzione di un ''numero verde'' al quale fare giungere le denunce di presunti casi di corruttela e una massiccia campagna sulla televisione nazionale.

Il numero verde (08.00.00.47.47) è stato istituito dal Ministero della Giustizia che, con questo strumento, come riferisce l'agenzia Map, intende mettere a disposizione dei cittadini ''un meccanismo efficace e rapido di denuncia della corruzione''. Il punto focale dell'iniziativa, comunque, non è tanto la velocità con cui le denunce giungeranno sul tavolo dei magistrati competenti, quanto il fatto che con l'introduzione del ''numero verde'' saranno garantite le massime misure di sicurezza per chi di esso si servirà.

Una volta informati del contenuto della comunicazione telefonica, i magistrati avvieranno le loro verifiche per capire se le denunce abbiano fondamento e, in caso positivo, girare la segnalazione alle procure del Regno per l'avvio formale del procedimento e quindi l'adozione di tutte le misure giudiziarie che si riterranno necessarie.

Per chi non si fida troppo dei processi di garanzia della sicurezza c'è anche un altro strumento, una sorta di formulario da compilare con tutti gli elementi identificativi del corrotto o del corruttore e della pratica che ne ha visto uno dei due o entrambi coinvolti.

Perchè il 'numero verde' e le altre iniziative siano messe a conoscenza della gente, il ministro della Giustizia varerà una campagna televisiva, attraverso la tv di Stato, per informare i cittadini. Ma l'istituzione del 'numero verde' fa storcere il naso a qualcuno perchè, al di là della verifica sulla denuncia che sarà compiuta dai magistrati inquirenti, le segnalazioni di presunti casi di corruzione potrebbero cadere non in delazioni, ma in vendette a carico magari di un concorrente in affari che ha avuto più fortuna nell'aggiudicarsi un appalto e che in questo modo si vuole solo danneggiare ben sapendo che si è comportato correttamente.

Un altro rischio che si potrebbe correre è quello di intasare gli uffici di giustizia, sia quelli incaricati della prima valutazione, che quelli delle varie procure, già oberati di molti processi e che vedrebbero aumentato in modo esponenziale il carico di lavoro. (ANSAmed).

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