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Marocco: a Tangeri esplode la xenofobia, caccia al nero

Immigrati accusano polizia, assente mente ci massacrano

25 giugno, 13:31

(di Diego Minuti) (ANSAmed) - ROMA, 25 GIU - Davanti al ripetersi di episodi di xenofobia, in una città cosmopolita come Tangeri, ci sarebbe da chiedersi cosa ne pensano i milioni di marocchini della diaspora, quelli che hanno lasciato il loro Paese andando a caccia di un futuro migliore e confidando nell'accoglienza. Ma tant'è ed oggi Tangeri sta vivendo un periodo molto oscuro dalla sua storia, caratterizzato dal ciclico esplodere di atti di violenza contro chi non è marocchino e che chiede soltanto di potere lavorare ed essere lasciato in pace. Ma non è così facile perchè ormai in alcuni quartieri della città, come quello di Boukhalef, la quotidianità parla di scontri tra marocchini e stranieri che, dopo avere subito attacchi e violenze, hanno deciso di rispondere, innescando in questo modo una sequenza di rappresaglie che rendono il clima ancora più esplosivo.

Gli abitanti marocchini del quartiere ormai non si limitano a pestaggi, ma cercano di dare una parvenza di condivisione generale alle loro idee, scendendo in strada con manifestazioni pubbliche il cui solo, chiaro, inequivocabile obiettivo è quello di scacciare da case e strade gli stranieri. Poco importa se magari vivono e lavorano nel Regno da anni ed abbiano creato famiglie e attività di lavoro. In base ad un distorto senso della legalità, chiedono che gli stranieri mostrino un contratto di locazione regolarmente registrato. In caso contrario, via.

Ma è solo una scusa perchè l'odio della gente di Boukhalef sembra canalizzarsi essenzialmente sugli immigrati dei Paesi della fascia subsahariana. Insomma, per loro non importa chi sei, che cosa fai e se sei in regola: se hai la pelle nera devi andare via dal quartiere.

E' anche per questo che, in una recente manifestazione di immigrati neri a Tangeri, molti esponevano cartelli in cui era scritto che ''l'integrazione in Marocco è solo un'utopia''.

Una situazione esplosiva che nasconde tanti casi personali, di marocchini che cercano vendette personali contro immigrati, magari più ricchi di loro, oppure che vogliono approfittare della situazione di anarchia per impossessarsi di abitazioni, dopo averne sfrattato gli inquilini di pelle nera.

Gli immigrati, oltre chi li attacca e scatena contro di loro sassaiole, hanno un bersaglio preciso: la polizia che, dicono, più che assente in queste vicenda appare connivente con gli xenofobi. Dal 21 giugno la situazione sembra precipitare e ormai in molti temono che la faccenda abbia imboccato una strada da cui non si può tornare indietro. A meno che il Governo faccia la sua parte e usi il pugno di ferro, senza distinzione di nazionalità e razza. (ANSAmed).

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