(ANSAmed) - RABAT, 6 APR - C'è tutto quel che riguarda la
violenza contro le donne. Tranne quel che può succedere tra le
mura domestiche. Il progetto di legge n. 103-13 è appena
arrivato in Parlamento e agita già la società civile. Le
violenze in seno alla famiglia non sono incluse, men che meno lo
stupro all'interno di una coppia sposata. Sotto accusa è finito
il ministro Bassima Hakkaoui, donna, che guida il dicastero
della Famiglia e dello sviluppo sociale. È a lei che si deve il
disegno complessivo di questo progetto che non piace al Marocco
moderno e che fatica a vedere la luce. Proposto più volte, a
partire dal 2013, anche dal precedente ministro della famiglia,
è tornato nel cassetto, tra le cose dimenticate, prima di essere
riesumato e riproposto con qualche ritocco, ora. Il risultato
però ancora non convince.
Secondo le statistiche dell'Alto commissariato per la
pianificazione (HCP) 6 milioni di donne su 9 sono vittime di
violenza sessuale coniugale.
Eppure in una legge che vorrebbe tutelare le donne, lo stupro
all'interno della coppia non è mai menzionato. Le sigle
dell'associazionismo promettono battaglia. Vogliono che il testo
sia ritirato, ancora una volta, e riscritto. La Carta
costituzionale marocchina varata nel 2011 esorta lo Stato a
prendere atto della parità tra sessi, ma di fatto, la donna
marocchina ha ancora molta strada davanti a sé, per vedersi
riconoscere i diritti fondamentali.
La Federazione della lega democratica dei diritti delle donna
(FLDDF) ha contato 2.472 denunce e 8.432 atti di violenza solo
per l'anno 2014. Tra questi casi, le violenze psicologiche
rappresentano il 47% dei casi. La violenza economica che si
esprime sotto forma di confisca del salario, per esempio, o dei
documenti di riconoscimento o, ancora, con il rifiuto di versare
gli alimenti, riguarda il 27% delle situazioni prese in esame,
seguito dalla violenza fisica (15%).
Il 7 per cento delle denunce hanno come oggetto i matrimoni di
minori o storie di poligamia e sono poco prima dello stupro (4%)
in questa classifica dell'orrore. Inquietanti anche le cifre che
riguardano la giustizia: solo il 3 per cento delle donne sporge
denuncia e soltanto l'1 per cento degli uomini è perseguito
penalmente. (ANSAmed)