(ANSAmed) - RABAT - Poco meno di 60 bambini sono abusati in media ogni giorno in Marocco. E quel che fa più orrore è che gli orchi molto spesso fanno parte della famiglia.
Un rapporto presentato a Parigi, che raccoglie i dati di tutte le Ong che lavorano sui diritti dell'infanzia, in Marocco, squarcia il velo sul caso. Il dato, pubblicato in questi giorni dai quotidiani in lingua araba, decuplica le cifre diffuse finora in Marocco. Ma allo stesso tempo le conferma tutte. Le associazioni raccolgono, ciascuna per suo conto, i casi dichiarati, emersi come vicende di cronaca nera o perché denunciati dalle famiglie delle vittime. Il dossier parigino li somma e azzarda anche i numeri sulle violenze che restano senza sviluppo giudiziario, per vergogna, in molti casi, in altri più semplicemente per ignoranza. La gravità della situazione era già emersa fin da novembre scorso, quando Cocasse, una delle associazioni più attive contro la pedofilia, aveva rivelato che nel 2015 c'erano stati 935 casi di abusi sui minori, di cui il 55% in ambito familiare. Cifre già nettamente in aumento rispetto agli anni precedenti: 850 nel 2015 e 768 nel 2013. Gli abusi contro i maschi sono più frequenti, 635 contro i 300 sulle bambine. La fetta di età più colpita è quella compresa tra i 5 e i 14 anni. Il turismo sessuale ha la sua parte. Città come Marrakech, Agadir, Essaouira e Tangeri sono diventate secondo l'associazione destinazioni privilegiate. Solo di recente il codice penale è stato rivisto anche nell'articolo 485 che riguarda gli abusi sessuali sui minori, con un cambio di prospettiva che ha reso crimine l'abuso sui minori anche in assenza di violenza sessuale. (ANSAmed).