Dopo le annotazioni sessiste dei sussidiari di uso comune, dopo la polemica sull'inutilità della scuola pubblica, questa volta protestano gli insegnanti di filosofia, punti sul vivo della loro disciplina. I manuali tornati in libreria ad ottobre, dopo quello che doveva essere il progetto di riforma voluto dal Ministero dell'Educazione "per promuovere un islam tollerante in tutti i gradi di scuola, dalle elementari al liceo", fanno discutere più di prima.
L'associazione dei professori di filosofia si mobilita in particolare contro uno dei sussidiari della serie Al Manar, che accusa la disciplina di Socrate e Platone di essere contraria all'islam. Di più, "essenza stessa della degenerazione".
L'associazione degli insegnanti sottolinea il carattere "pericoloso" dei libri riscritti che, tra l'altro, classificano le scienze in "legittime" e "illegittime". Come se ci fossero scienze "haram" e "halal", accusano i docenti, che attraverso il loro segretario nazionale, Abdelkarim Safir, denunciano "il carattere radicale e l'influenza wahhabita", quella cioè delle interpretazioni più restrittive dell'islam sunnita promosse dall'Arabia Saudita nel mondo islamico e tra le comunità musulmane emigrate. Quindi un sostanziale passo indietro di decenni. (ANSAmed).