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Marocco: parte la guerra contro il velo integrale

Vietate produzione e vendita, ma per ora lo si può indossare

10 gennaio, 14:22

(di Olga Piscitelli) (ANSAmed) - RABAT, 10 GEN - Il Marocco a sorpresa dichiara guerra al velo integrale. Le autorità di Rabat hanno infatti vietato la produzione e la vendita di quello che lascia scoperti solo gli occhi.

L'ordine, partito dal Ministero dell'Interno, è arrivato alla spicciolata sui banchi dei mercati rionali. Un foglietto fatto compilare ai caid, la massima autorità di polizia, e consegnato dagli agenti di sicurezza ha raggiunto ambulanti e grossisti, sarti di quartiere e produttori industriali. "È fatto divieto di produrre e vendere burqa - vi si legge - Siete invitati a sbarazzarvi delle scorte nelle prossime 48 ore. Chi contravviene vedrà sequestrate le merci e chiuso il negozio".

In vendita al prezzo di 50-60 dirham, l'equivalente di 5-6 euro, quello che in arabo viene qui chiamato burqa è diffuso in Marocco in una versione rivisitata rispetto all'originale afghano. Non è l'abito lungo con la retina davanti agli occhi, ma solo un copricapo, un velo più grande del foulard indossato dalle musulmane, con una feritoia per lasciare libero lo sguardo. È comunque un indumento che le donne sono costrette a indossare se vivono in un contesto integralista.

Il ministero dell'Interno preferisce non dare spiegazioni. La notizia ha fatto velocemente il giro della Rete, il sito di informazione on line '360.ma', particolarmente vicino al palazzo reale, sostiene di aver avuto conferma ufficiosa dell'ordine partito ieri in mattinata.

La disposizione ha comunque lasciato di stucco i commercianti, che tentano di trovarne la ragione in motivi di sicurezza: troppo spesso i malviventi lo usano per nascondere il volto durante le azioni criminose. L'ordine colpisce solo i produttori e i rivenditori. Ma non c'è al momento un divieto di indossare il burqa.

Quel che è certo è che la misura si somma al controllo serrato delle attività dei religiosi in tutte le moschee marocchine; il contenuto di ogni sermone del venerdì viene controllato da ispettori reali prima di essere autorizzato.

Nelle occasioni ufficiali, quali il discorso dell'anniversario del regno, il re Mohammed VI si è spinto a dire che non ci sarebbero vergini ad attendere i martiri in Paradiso: un colpo particolarmente duro se si considera che il sovrano del Marocco è guida dei credenti, ritenuto discendente diretto di Maometto.

(ANSAmed).

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