Cinque mesi dopo la tornata elettorale che ha dato la maggioranza dei voti al Pjd, toccherà a questo politico tutto d'un pezzo, ma aperto al dialogo, raggiungere un'intesa nel complesso mondo dei partiti che rappresenta il Marocco. In prima linea dal 1981, da quando cioè era studente di medicina a Casablanca, El Othmani ha scalato ogni possibile ostacolo fino a raggiungere la poltrona degli Esteri, nel 2012, incarico che ha lasciato dopo un rimpasto di governo. Era più urgente che si occupasse, da esperto di diplomazia quale è, del caso di Gdim Ezik, uno delle tante vicende collegate a Polisario e ai campi nel deserto conteso. Accanto agli incarichi di governo, El Othmani ha avuto anche molte responsabilità nel partito islamista di cui rappresenta la corrente più moderata.
Anche per questo gode di consensi trasversali nella politica marocchina, persino tra le fila dell'opposizione. Conta sulla fiducia degli elettori fin dal 1997, anno della sua prima elezione in Parlamento. Sposato, padre di tre figli, incarna il rigore morale di cui si fa portabandiera il suo partito, il Pjd.
Mai un pettegolezzo, mai una caduta di stile. Il 7 ottobre scorso è stato rieletto nella circoscrizione di Mohammedia, la provincia più vicina a Casablanca, nel Nord del paese. Ha anche un fitto curriculum da accademico alle spalle: ha fondato l'associazione marocchina della storia della medicina, fa parte di numerose accademie per lo studio, la riforma e la ricerca universitaria. È anche nel consiglio della Rabita degli Oulema, la massima rappresentanza dei saggi dell'Islam. È autore di libri sulla questione femminile nella società musulmana, sulla giurisprudenza islamica e sulla medicina in Marocco.(ANSAmed).