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Marocco: niente sesso prima nozze, documentario tv denuncia

'Costretti a nascondersi per fare l'amore', ragazzi raccontano

07 aprile, 14:37

(ANSAmed) - RABAT, 7 MAR - Vietato avere rapporti sessuali fuori dal matrimonio. Vietato convivere prima delle nozze. E' il codice penale marocchino che regola le relazioni tra uomo e donna e vieta, tra l'altro, anche l'omosessualità. La società si regola diversamente, soprattutto nelle grandi città. E la televisione, specchio della realtà riflette ogni cambiamento. Un documentario trasmesso in prima serata dalla rete di Stato 2M si è rivelato così crudo da finire al centro della polemica. "Zwaje el wakt" (Ritagli di tempo), girato da Leila Marrakchi, la regista di pellicole di denuncia sociale come 'Marock' e 'Rock the Kasbah', ha raggiunto quasi due milioni di telespettatori, ritagliandosi una fetta di audience del 23,8%.

Le proteste sono finite in Rete e alla fine il numero effettivo di quanti hanno visto quello spaccato di vita è aumentato in modo esponenziale. Non le solite scaramucce tra ex coniugi mediate dai legali o tra mariti e mogli: piuttosto la testimonianza diretta di giovani "costretti a nascondersi", a "cercare complicità di amici e parenti", "appartarsi in luoghi isolati, in mezzo a boscaglie o nel retro di un bar", per avere rapporti sessuali.

"Per 600 dirham (60 euro circa) puoi avere un certificato di matrimonio falso con il quale per esempio puoi prenotare una stanza d'albergo. Altrimenti non c'è possibilità che te la riservino", denuncia una delle ragazze intervistate. "Siamo costretti a nasconderci come delinquenti - racconta un ragazzo - ma che senso ha? Nelle nostre famiglie si inculca l'idea che una volta persa la verginità, una ragazza sia come 'scaduta', persa.

Per me una ragazza non è un oggetto che esce dalla fabbrica e deve essere nuovo di zecca…". "Tutto questo nascondersi e dire falsità - denuncia una delle intervistate - ci si ritorce contro in aggressioni verbali e avances fatte da passanti".

"Un programma immorale", tuona uno degli spettatori sulla pagina facebook di 2M. "Che livelli avete raggiunto?" si domanda un altro internauta. "Un delirio, ecco cos'è", critica l'ennesimo. La regista Marrakchi non si scompone: "L'idea era quella di far testimoniare i ragazzi. Chi ha da discutere, discuta". Prodotto dalla Ali n' Productions di Nabil Ayouch, regista tra l'altro del censurato 'Much Loved', il documentario è stato costretto a difendersi dall'accusa di aver comprato le testimonianze.(ANSAmed).

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