(di Paola Del Vecchio) (ANSAmed) - MADRID 22 SET - La frontiera
sud di Ceuta e Melilla è "razzista e selettiva", sbarrata ai
migranti senza risorse ma aperta alle mafie, "a chi può
permettersi di corrompere la polizia di frontiera e comprare
documenti". E' la denuncia contenuta nel rapporto annuale 2017
di SOS Racismo, diffuso dall'organizzazione non governativa, che
sottolinea come il modello di respingimento e rinvio immediato
dei migranti adottato dal 2005, e "contrario alle legislazione
internazionale", sia stato esportato in Europa.
"Nonostante gli indubbi passi avanti, la discriminazione
etnico-razziale è un fenomeno ampiamente radicato nella società
spagnola ed europea", segnala nell'introduzione il dossier, che
dedica 27 delle 242 pagine alla frontiera Sud di Ceuta e
Melilla. Nelle due enclavi spagnole in Marocco opera "un
meccanismo implacabile di controllo dei flussi migratori",
invalicabile per i migranti, soprattutto di origini
subsahariane. Ma "aperto a chi può corrompere i poliziotti di
frontiera o acquistare documenti per facilitare il passaggio
grazie alle mafie delle quali nessuno parla", segnala il
rapporto. Un confine "selettivo" sbarrato invece a coloro che,
provenienti da altre zone di conflitto, "possono avere gli
stessi o più motivi delle persone provenienti dalla Siria per
sollecitare la protezione internazionale".
Nel rapporto sono incluse le conclusioni dell'investigazione
della Ong Caminando fronteras, che documenta la morte di 388
persone in mare, nel tentativo di raggiungere le coste spagnole,
fra il settembre 2015 e il dicembre 2016. Delle vittime, 122
erano minori; mentre almeno 98 adolescenti fra i 14 e i 17 anni
sono rimasti gravemente feriti nei tentativi di scavalcare le
barriere di protezione delle frontiere di Ceuta e Melilla.
Quanto ai respingimenti immediati, le così dette 'devoluciones
en calientes' dei migranti riusciti a passare in territorio
spagnolo, il rapporto segnala che sono divenuti una pratica
diffusa negli ultimi due anni di applicazione della Legge di
Protezione e Sicurezza Cittadina, approvata in Spagna nel 2005,
che stabilisce "un regime speciale per Ceuta e Melilla". E che,
pur "violando la legislazione internazionale", sono diventati
"un modello da esportare" nell'Unione Europea. SOS Racismo
segnala che colpiscono, in particolare, i migranti minorenni,
come si evince dal rapporto 'Infanzia invisibile' di Save The
Children: "Le riconsegne alla polizia marocchina dei migranti
intercettati alle barriere di Ceuta e Melilla si realizzano in
una maniera così rapida e automatica da rendere impossibile
verificare l'età, se siano minori o rifugiati". Con la
conseguente "violazione degli accordi internazionali sui Diritti
Umani da parte delle forze di sicurezza nei territori a
sovranità spagnola". La Ong ricorda che, anche nei casi in cui i
clandestini siano giunti in territorio europeo violando il
divieto d'ingresso, "è obbligatorio emettere una risoluzione
motivata" di respingimento, "nel quadro di un procedimento nel
quale i migranti hanno diritti a un'assistenza legale".
(ANSAmed)
XDP