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Marocco, ok legge anti violenza su donne, ma mogli escluse

Punite anche molestie via sms ma non abusi tra coniugi

15 febbraio, 10:30

RABAT - Dopo un lungo rimpallo tra le Camere, la legge contro la violenza alle donne viene adottata dal Parlamento del Marocco. Ci sono voluti 1200 giorni, perché la 103-13 o 'legge Hakkauoi', dal nome del ministro della Famiglia e della Solidarietà, Bassima Hakkaoui, che l'ha promossa, passasse l'esame dell'aula. Nel Giorno degli innamorati, quello che è considerato da molti un passo avanti verso la parità di genere, ottiene l'ok, in seconda lettura, con il voto di 168 deputati (55 i contrari).
La prima lettura risale a giugno del 2006, quando 83 deputati s'erano espressi a favore e 22 contro. Il testo approvato ora estende il termine violenza agli atti di aggressione, alle molestie anche via sms, messaggi vocali o foto, allo sfruttamento sessuale, all'aggressione sul posto di lavoro e agli abusi e inasprisce le punizioni in casi di situazioni aggravanti quali la gravidanza o nel caso che la violenza sia perpetrata da persone conosciute, come per esempio un collega di lavoro. Ma, punto dolente e motivo di scontro con la società civile, non prende in considerazione la violenza coniugale. D'ora in poi chi molesta una donna per strada è punibile con 6 mesi di prigione, e può essere punito fino a un anno chi forza il matrimonio di una minorenne. Resta ancora difficile da perseguire la violenza coniugale, anche se il Consiglio nazionale dei diritti dell'uomo (CNDH) aveva sollecitato un emendamento al testo di legge. Il codice penale marocchino all'articolo 486 punisce la violenza sessuale ma presenta ambiguità nella definizione, secondo gli esperti. L'approvazione di questa legge chiude i lavori parlamentari della sessione invernale. I 395 deputati della Camera presieduta dal socialista Habib El Malki e i 120 senatori guidati da Hakim Benchmach torneranno a riunirsi dal 14 aprile, per la sessione primaverile. 

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