Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Marocco: Kamasutra nella mano di Fatima, scatta la censura

L'opera ritirata dal Centro d'arte moderna di Tetouan

06 marzo, 20:40

(ANSAmed) - RABAT, 6 MAR - Non si è ancora spenta l'eco di 1:54, la Fiera dell'arte contemporanea africana, appena conclusa con successo a Marrakech, che spunta subito la censura. Un'installazione con immagini del kamasutra composte dentro la sagoma delle mani di Fatima è finita sotto la scure del ministero della Cultura.

L'opera era esposta al Centro d'arte moderna di Tétouan, nel Nord del Marocco, dove era in corso il vernissage dell'artista Khadija Tanana. L'opera consiste in una enorme mano di Fatima realizzata con 246 piccole manine di carta che riproducono immagini del celebre manuale sanscrito sulla sessualità e sull'amore.

"L'insieme delle posizioni sessuali non è conforme ai precetti della religione e della morale", tuona il delegato ministeriale, che ha anche fatto ritirare tutti i cataloghi della mostra. "La mia è un'opera sulla perversione sessuale che diventa sempre più comune nella società marocchina", si difende l'autrice.

Opera "politica" nel senso più nobile del termine, secondo Khadija Tanana, nasce dalla constatazione che "in Marocco esiste ancora una netta separazione tra sessi, che si ritiene ancora che gli uomini siano pericolosi per le donne e viceversa".

Il direttore del centro d'arte, Bilal Chrif, ai quotidiani on line ha dichiarato di essere d'accordo sulla censura, "perché l'opera non corrisponde alla linea del museo. Con 1.600 visitatori al mese, per lo più conservatori, lavori come questo ci creano noie e noi non vogliamo sollevare polemiche".

(ANSAmed).

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati