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'Boicotta il latte', campagna consumatori virale in Marocco

Ala vigilia del Ramadan, parte prima iniziativa del genere

27 aprile, 09:15

(ANSAmed) - RABAT, 27 APR - Consumatori arrabbiati all'attacco. Acqua, latte e benzina costano troppo e parte il boicottaggio via internet. Per la prima volta in Marocco, paese dove non esistono associazioni a difesa dei consumatori, i cittadini si organizzano con un tamtam che cresce di giorno in giorno e che ha raggiunto nella vita reale alcune delle principali catene di supermercati. Tutto comincia il 20 aprile, quando si diffonde in Rete l'appello a boicottare i distributori Afriquia, del gruppo Akwa, il latte di Centrale Danone e l'acqua Sidi Ali del gruppo Holmarcom. Le pagine su Facebook, almeno una ventina, accomunate dallo slogan in arabo che suona "lascia cagliare il latte", spiegano che l'obiettivo è quello di "proteggere il potere di acquisto marocchino".

Il ministro dell'agricoltura Aziz Akhannouch, patron del gruppo Akwa, si sente chiamato in causa. In Marocco, il conflitto d'interessi non è regolato da alcuna legge. A margine del Salone dell'Agricoltura in corso in questi giorni a Meknes, Akhannouch, che secondo Forbes può contare su una fortuna personale stimata in 2,4 miliardi di dollari, spiega: "I prodotti marocchini sono in pieno sviluppo e la realtà dei fatti non sarà certo bloccata dal web". Un'interrogazione semplice viene sollevata persino in Parlamento, dove si cerca di attribuire un padrino al caso del boicottaggio. Il ministro Akhannouch, liberale di destra è dato in ascesa. Contro di lui potrebbe giocare il Partito filo islamista che ha la maggioranza dei seggi. Intanto, comunque, la campagna prosegue e ottiene anche risultati: l'acqua minerale è scesa sensibilmente di prezzo e sono annunciati anche ribassi sul latte. Sul pieno di carburante, invece, la linea di Akhannouch resta inflessibile.

Di giorno in giorno, al paniere da boicottare si aggiungono nuovi prodotti come l'olio d'oliva Cristal che paga cara la decisione di alzare il prezzo di 2 dirham al litro in piena campagna. A pochi giorni dall'inizio del Ramadan, il mese sacro del digiuno, dove di solito si raggiunge il picco massimo dei prezzi al consumo, in particolare dei prodotti alimentari, i consumatori aguzzano la vista e promettono nuove battaglie.

(ANSAmed)
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