(ANSAmed) - RABAT, 2 LUG - 'Boicotta l'Hadj'. Il
pellegrinaggio alla Mecca, quinto pilastro dell'Islam, è
diventato il bersaglio di un movimento di cittadini che protesta
contro i costi esorbitanti del viaggio sacro.
Sono 32mila i marocchini che ogni anno si recano in Arabia
Saudita per il rito che garantisce indulgenza plenaria contro i
peccati. Il numero è calmierato secondo percentuali fisse
attribuite a ciascun Paese musulmano. Il prezzo medio del
viaggio dal Marocco è di 75mila dirham (circa 7 mila euro a
persona), per un totale che si avvicina al 2% del Pil del
Marocco. "Perché questo denaro non viene distribuito ai
musulmani bisognosi nel mondo? Perché resta nelle mani dei
sauditi? La Mecca non è forse di tutti i musulmani?".
La protesta corre veloce in rete. Forte dei primi successi di
un movimento che in poco più di due mesi ha piegato un colosso
come la Danone a ridiscutere il prezzo del latte, dopo una
flessione del 20% delle vendite.
Fare un pellegrinaggio 'mounafike', cioè ipocrita, quando il
vicino di casa ha bisogno di aiuto, è contrario all'etica oltre
che ai precetti e ai valori dell'Islam, dicono i promotori di
questo nuovo boicottaggio. "Utilizziamo quei soldi per fare
opere di bene nei nostri quartieri", è l'invito. Del resto,
spiegano, l'Hadj è prescritto dal Corano per chiunque "abbia i
mezzi" per affrontarlo.
Di solito in Marocco, le famiglie previdenti finanziano i
viaggi dei figli con linee di credito che, quasi fossero
assicurazioni sulla vita, pagano mensilmente, a partire dal loro
quindicesimo anno. Un onere che diventa spesso insostenibile per
le famiglie numerose, che si vedono spesso ipotecate le case.
(ANSAmed).