Le previsioni in base alle quali saranno distribuite le risorse economiche prevedono 3.900 ritorni di stranieri in situazione irregolare - perché già colpiti da provvedimenti di espulsione o entrati illegalmente nel Paese - in più rispetto al 2018, quando sono stati espulsi 5.100 stranieri. Un numero superiore ai 4.000 stimati nel bilancio di previsione per l'anno a suo tempo redatto dal governo conservatore di Mariano Rajoy. E che confermano il giro di vite sui migranti irregolari avviato negli ultimi mesi dal dicastero diretto dall'ex magistrato Fernando Grande-Marlasca. Per quanto riguarda i permessi di soggiorno, il governo prevede di concederne 2.500 nell'intero 2019, lo stesso numero che lo scorso anno; mentre le richieste di asilo e protezione a rifugiati saranno 32.000, lo stesso numero registrato a fine 2018 e in aumento rispetto alle 25.000 inizialmente previste per lo scorso anno. Fra i programmi del ministero degli interni in materia di arrivi di migranti figurano nella Finanziaria obiettivi come la regolazione e i controlli dell'identità di cittadini e residenti stranieri e dell'entrate e della permanenza di rifugiati o richiedenti asilo sul territorio nazionale. E' previsto, infine, il miglioramento delle infrastrutture di polizia per i migranti, in particolare della rete di centri di Internamento di stranieri (Cie). Ed è indicata come prioritaria la costruzione di nuovi centri a Madrid e nelle città di Malaga e Algesiras, in Andalusia, principali località di sbarchi degli irregolari. Nel dettagliare il piano di miglioramento della Sicurezza, approvato oggi dal governo con una previsione di spesa di 850 milioni di euro in 7 anni, Marlasca ha spiegato che includerà l'ammodernamento degli 8 centri esistenti. E ha annunciato che dalle barriere frontaliere di Ceuta e Melilla saranno rimosse le affilate lame che provocarono la morte di due migranti, nel 2009 e nel 2011, che tentavano di scavalcare le frontiere. Per la loro rimozione, già sollecitata fra gli altri dal Difensore del popolo nel 2013 e dall'Associacion Independiente della Guardia Civile, il governo ha stanziato 32 milioni di euro, che saranno finanziati al 75% dall'Unione Europea. Le lame saranno rimosse "una volta individuati i punti vulnerabili, vale a dire i luoghi in cui sono più frequenti i tentativi di assalto" da parte dei migranti, ha assicurato Marlasca. Sarà garantita la sicurezza, ma in maniera meno cruenta, ha insistito. A tal fine sarà attivato alla frontiera sud un piano, rimasto in sospeso con il governo precedente che "includerà un nuovo sistema di telecamere a circuito chiuso lungo l'intero perimetro frontaliero", gli 8,7 km di Ceuta e i 10 km di Melilla, "con l'installazione di fibra ottica e un sistema di riconoscimento facciale nei valichi frontalieri". Mercoledì il premier Pedro Sanchez, a capo dell'esecutivo minoritario socialista, si è detto convinto la Finanziaria sarà approvata in Parlamento ad aprile, dopo aver chiarito che il suo governo "parlerà con tutti i gruppi parlamentari" non solo quelli della maggioranza - con Podemos e i partiti indipendentisti catalani e baschi - coagulata a giugno sulla mozione di sfiducia a Mariano Rajoy. (ANSAmed).
Migranti: Spagna prevede espulsione 9mila in 2019
Ministero interni prevede 3 nuovi centri internamento stranieri
Le previsioni in base alle quali saranno distribuite le risorse economiche prevedono 3.900 ritorni di stranieri in situazione irregolare - perché già colpiti da provvedimenti di espulsione o entrati illegalmente nel Paese - in più rispetto al 2018, quando sono stati espulsi 5.100 stranieri. Un numero superiore ai 4.000 stimati nel bilancio di previsione per l'anno a suo tempo redatto dal governo conservatore di Mariano Rajoy. E che confermano il giro di vite sui migranti irregolari avviato negli ultimi mesi dal dicastero diretto dall'ex magistrato Fernando Grande-Marlasca. Per quanto riguarda i permessi di soggiorno, il governo prevede di concederne 2.500 nell'intero 2019, lo stesso numero che lo scorso anno; mentre le richieste di asilo e protezione a rifugiati saranno 32.000, lo stesso numero registrato a fine 2018 e in aumento rispetto alle 25.000 inizialmente previste per lo scorso anno. Fra i programmi del ministero degli interni in materia di arrivi di migranti figurano nella Finanziaria obiettivi come la regolazione e i controlli dell'identità di cittadini e residenti stranieri e dell'entrate e della permanenza di rifugiati o richiedenti asilo sul territorio nazionale. E' previsto, infine, il miglioramento delle infrastrutture di polizia per i migranti, in particolare della rete di centri di Internamento di stranieri (Cie). Ed è indicata come prioritaria la costruzione di nuovi centri a Madrid e nelle città di Malaga e Algesiras, in Andalusia, principali località di sbarchi degli irregolari. Nel dettagliare il piano di miglioramento della Sicurezza, approvato oggi dal governo con una previsione di spesa di 850 milioni di euro in 7 anni, Marlasca ha spiegato che includerà l'ammodernamento degli 8 centri esistenti. E ha annunciato che dalle barriere frontaliere di Ceuta e Melilla saranno rimosse le affilate lame che provocarono la morte di due migranti, nel 2009 e nel 2011, che tentavano di scavalcare le frontiere. Per la loro rimozione, già sollecitata fra gli altri dal Difensore del popolo nel 2013 e dall'Associacion Independiente della Guardia Civile, il governo ha stanziato 32 milioni di euro, che saranno finanziati al 75% dall'Unione Europea. Le lame saranno rimosse "una volta individuati i punti vulnerabili, vale a dire i luoghi in cui sono più frequenti i tentativi di assalto" da parte dei migranti, ha assicurato Marlasca. Sarà garantita la sicurezza, ma in maniera meno cruenta, ha insistito. A tal fine sarà attivato alla frontiera sud un piano, rimasto in sospeso con il governo precedente che "includerà un nuovo sistema di telecamere a circuito chiuso lungo l'intero perimetro frontaliero", gli 8,7 km di Ceuta e i 10 km di Melilla, "con l'installazione di fibra ottica e un sistema di riconoscimento facciale nei valichi frontalieri". Mercoledì il premier Pedro Sanchez, a capo dell'esecutivo minoritario socialista, si è detto convinto la Finanziaria sarà approvata in Parlamento ad aprile, dopo aver chiarito che il suo governo "parlerà con tutti i gruppi parlamentari" non solo quelli della maggioranza - con Podemos e i partiti indipendentisti catalani e baschi - coagulata a giugno sulla mozione di sfiducia a Mariano Rajoy. (ANSAmed).