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Coronavirus: studio, migranti meno colpiti perché giovani

Ars Toscana, 'fattori genetici e minori comorbidità altre cause'

29 aprile, 17:16

(ANSAmed) - FIRENZE, 29 APR - Età più giovane, fattori genetici protettivi, minor numero di comorbidità: sono alcuni dei fattori che secondo uno studio dell'Agenzia regionale di sanità (Ars) della Toscana possono spiegare l'impatto meno grave dell'epidemia di Coronavirus sulla popolazione migrante e straniera in generale. In Toscana 347 stranieri sono risultati positivi al Coronavirus, e 6 sono morti, su un totale di 811 decessi in regione. La popolazione straniera residente ha un'età media di 34,6 anni: l'età media dei positivi stranieri è di 45,9 anni, contro il dato di 60,9 anni per gli italiani. Rispetto agli italiani l'indice di letalità è molto più basso fra gli stranieri (1,7% contro 8%). "I dati riferiti alla nostra regione - è il commento di Fabio Voller, coordinatore dell'Osservatorio di epidemiologia di Ars Toscana - sembrano confermare che la giovane età e la mancanza di comorbidità dei cittadini stranieri rappresentano fattori protettivi nei confronti dell'infezione da Sars-CoV-2, nonostante questi cittadini abbiano lavorato in ambienti particolarmente attaccati dal virus, come le Rsa e gli ospedali".

Altri fattori citati fra le ipotesi di lavoro dell'Ars Toscana, secondo quanto si legge in una nota di sintesi, sono "il clima caldo caratteristico sempre dei paesi africani che sembra in generale avere avuto in passato un impatto mitigatorio della carica virale della famiglia dei coronavirus", e il "possibile impatto di alcune vaccinazioni, come l'antitubercolare, particolarmente diffusa negli stessi paesi".

In Toscana, gli stranieri positivi in condizioni meno gravi rappresentano l'84,7% del totale contro il 78% degli italiani; il 14,1% sono coloro che si trovano in uno stato clinico severo (18,5% italiani) mentre l'1,2% è in condizioni critiche (3,5% italiani). "La giovane età di questa popolazione e le migliori condizioni di salute - sottolinea la Regione - spiegano anche il minor ricorso al ricovero ospedaliero".

Il 18,4% dei casi Sars-CoV-2 positivi proviene dall'Albania, il 15,3% dalla Romania, il 14,1% dal Perù, il 5,5% dalle Filippine e il 3,7% da Brasile, India e Marocco. Fra i cittadini cinesi, che rappresentano il 13% dei residenti stranieri in Toscana, è stato registrato soltanto un caso: dato oltremodo interessante - sostiene la Regione - alla luce del fatto che la città di Prato ospita una delle più grandi comunità cinesi d'Europa e che, dato l'esordio dell'infezione, sembrava destinata a diventare un epicentro di Covid-19". Fra gli stranieri, 81 persone hanno contratto l'infezione sul luogo di lavoro e, di queste, 57 risultano operatori sanitari che operano prevalentemente all'interno di Rsa. "Il rischio che le condizioni abitative e/o lavorative rappresentano per questi cittadini - scrive l'Ars - costituiscono un tema sul quale è necessario riportare la nostra attenzione".(ANSAmed).

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