Con l'hashtag #Sauvez_Marrakech e #Marrakech_étouffe sono finite in rete le immagini raccapriccianti di malati abbandonati in corsia, respiratori rotti, condizioni igieniche catastrofiche, cadaveri abbandonati sui lettini, in corsia. Con poco meno di 3 mila pazienti colpiti da Coronavirus, il sistema è andato in tilt.
In particolare l'ospedale Ibn Zhhr, conosciuto con il nome di 'Mamounia', perché è vicino al celebre hotel di lusso, sperimenta "la mancanza di tutto ciò che serve a garantire la sicurezza di malati, medici e operatori", "l'impossibilità di accogliere altri pazienti", "la totale assenza di gestione", come lamentano i dipendenti. Il noscomio ha fatto avvicendare tre direttori in sei mesi. Il ministro della Salute Khalid Ait Taleb ha promesso una riorganizzazione delle strutture ospedaliere in città in funzione anti Covid-19, con reparti da attrezzare e dedicare ai casi più gravi e l'ampliamento dell'ospedale di Ben Guerrir, a 80 chilometri dalla città, che passa da 350 letti a 650, per alleggerire la pressione su Marrakech.
Una reazione tardiva, secondo la maggior parte dei commentatori. Il virus accelera intanto la sua corsa e porta la barra dei casi attivi in tutto il Marocco a 14mila, la maggior parte dei quali concentrati nelle grandi città, tra Tangeri, Casablanca, Fes e Marrakech; i decessi sono saliti a oltre 700.
(ANSAmed).