(ANSAmed) - RABAT, 26 NOV - Il centro di cinematografia
del Marocco, la centrale operativa di tutti i film che si
realizzano nel Paese, chiude il bilancio con una perdita del 50%
degli investimenti stranieri rispetto al 2019. Di solito preso
d'assalto da cineasti e major hollywoodiane soprattutto,
dall'inizio della pandemia il Marocco ha spento anche le luci
dei set. Risultato: "chiudiamo il 2020 con circa 400 milioni di
dirham di investimenti stranieri (poco più di 36 milioni di
euro), contro gli 800 milioni dell'anno scorso", spiega Sarim
Fassi Fihri, produttore e direttore del Ccm, il Centro
cinematografico marocchino.
Per il futuro ci sono spiragli di ottimismo: "Cinque grandi produzioni americane hanno già anticipato i loro impegni per il 2021, qui in Marocco. Sono pronti a girare lungometraggi e serie televisive a partire dal primo trimestre dell'anno nuovo; da Tangeri al deserto tutto il paese geograficamente è interessato".
Unica preoccupazione condivisa con il resto del mondo è quella sulla riapertura delle sale cinematografiche, che ricorda Fihri, "in Marocco sono rimaste chiuse, senza ripensamenti, da marzo".(ANSAmed). (ANSA).
Per il futuro ci sono spiragli di ottimismo: "Cinque grandi produzioni americane hanno già anticipato i loro impegni per il 2021, qui in Marocco. Sono pronti a girare lungometraggi e serie televisive a partire dal primo trimestre dell'anno nuovo; da Tangeri al deserto tutto il paese geograficamente è interessato".
Unica preoccupazione condivisa con il resto del mondo è quella sulla riapertura delle sale cinematografiche, che ricorda Fihri, "in Marocco sono rimaste chiuse, senza ripensamenti, da marzo".(ANSAmed). (ANSA).