Il documento della commissione sui diritti delle donne nei Paesi dell'area euro-mediterranea ''sollecita gli Stati membri dell'Upm ad introdurre riforme costituzionali per consolidare il principio di piena uguaglianza fra uomini e donne'', puntando sulla reale partecipazione femminile alla politica. Il che significa rivedere leggi elettorali, sui partiti e sui sindacati, ma soprattutto ''la progressiva attuazione del sistema delle quote e altre forme di azione positiva nei parlamenti, partiti politici e autorita' locali, imponendo sanzioni legali e finanziarie in caso di inadempienza, sanzioni che si sono rivelate molto efficaci nel raggiungere la parita' (di genere, ndr) in politica''. Ma le ambizioni dei parlamentari dell'Unione per il Mediterraneo non si fermano qui: rivolgono anche un appello per ''l'adozione di un sistema di co-presidenza fra uomini e donne nelle istituzioni nazionali e locali nei Paesi euro-mediterranei, per aumentare la visibilita' delle donne e le capacita' di leadership delle donne in politica''.
Una proposta originale, che potrebbe generare dibattiti in tutti i Paesi dell'Upm.(ANSAmed).