(ANSAmed) - PALERMO, 14 OTT - Un servizio di pronto soccorso
"118" del Mediterraneo per le emergenze cardiache in mare con il
coinvolgimento dei Paesi transfrontalieri. La proposta di
attivare nei Paesi Med il progetto "Telecardio sea project" che
prevede la dotazione di uno strumento a bordo di qualsiasi
imbarcazione dotato di un collegamento con una centrale
attraverso rete fissa, mobile o satellitare, è stata lanciata
dal cardiologo Nicolò Di Giovanni, intervenuto alla
manifestazione "Blue sea land" che si è conclusa ieri a Mazara
Del Vallo.
"La semplicità di utilizzo dello strumento sta nei suoi comandi vocali – ha spiegato Di Giovanni – permettendo a chiunque, in assenza del medico, di poter agire nell'immediatezza. Lo strumento è già in uso nelle isole minori e ha permesso di salvare diverse vite umane. "Sono circa cento all'anno i morti sul lavoro per cause cardiache – ha detto Di Giovanni – la legge prevede l'obbligo di strumentazione solo per imbarcazioni per il trasporto di minimo 500 passeggeri e almeno sei ore di viaggio".
"L'auspicio - ha concluso Di Giovanni - è quello di mettere a punto con il Servizio sanitario nazionale una sorta di 118 cardiologico del Mediterraneo coinvolgendo in rete tutti i paesi transfrontalieri".
"La semplicità di utilizzo dello strumento sta nei suoi comandi vocali – ha spiegato Di Giovanni – permettendo a chiunque, in assenza del medico, di poter agire nell'immediatezza. Lo strumento è già in uso nelle isole minori e ha permesso di salvare diverse vite umane. "Sono circa cento all'anno i morti sul lavoro per cause cardiache – ha detto Di Giovanni – la legge prevede l'obbligo di strumentazione solo per imbarcazioni per il trasporto di minimo 500 passeggeri e almeno sei ore di viaggio".
"L'auspicio - ha concluso Di Giovanni - è quello di mettere a punto con il Servizio sanitario nazionale una sorta di 118 cardiologico del Mediterraneo coinvolgendo in rete tutti i paesi transfrontalieri".
