(ANSAmed) - BRUXELLES, 26 FEB - Forse il carburante del
futuro arriverà dalle alghe. A questo puntano i ricercatori di
un progetto di cooperazione transfrontaliera nel Mediterraneo
finanziato dall'Ue, che stanno cercando di rendere le
micro-alghe una potenziale alternativa al petrolio.
La performance delle microalghe è dieci volte maggiore
rispetto ai biocarburanti tradizionali (come olio di colza o di
palma), le alghe sono facili da coltivare e crescono
velocemente. A differenza della colza inoltre non hanno bisogno
di terreno e non sono in competizione con colture alimentari. Il
principale vantaggio è proprio il loro limitato impatto
ambientale, che esclude un'agricoltura intensiva o
l'inquinamento delle falde acquifere.
Nonostante questi punti di forza però, riferisce il sito web
di Enpi (www.enpi-info.eu), rimangono ancora degli ostacoli
all'espansione della produzione di carburante da micro-alghe. In
primisi, il fatto che l'estrazione dell'olio necessario sia un
processo molto costoso e che richiede consumo di energia. Altra
sfida per la ricerca è che occorre ancora identificare la
tipologia di alghe più adatte allo scopo, resistenti e facili da
coltivare. Inoltre per assicurare la nascita di una nuova catena
di produzione è necessario assicurare una quantità e qualità
sufficiente di materia prima. I laboratori pilota e il centro
regionale di produzione di Alessandria in Egitto del progetto
MED-ALGAE sono impegnati a dare delle risposte proprio a queste
sfide.
Il progetto ENPI MED ALGAE è coordinato dall'Istituto di
ricerca per l'agricoltura di Cipro in collaborazione con
l'agenzia dell'energia cipriota. Il consorzio è composto da 12
organizzazioni dal mondo della ricerca, accademico, agenzie
dell'energia, organizzazioni private di sei Paesi (Cipro,
Grecia, Italia, Malta, Libano ed Egitto. (ANSAmed).