(ANSAmed) - STRASBURGO, 28 SET - Il Montenegro ha fatto alcuni
progressi nell'avanzamento delle lingue minoritarie ma deve
ancora sviluppare una politica strutturata che permetta la piena
applicazione su tutto il territorio delle misure contenute nella
Carta europea delle lingue regionali o minoritarie. Lo afferma
nel suo rapporto sul Montenegro il gruppo di esperti del
Consiglio d'Europa che valuta la buona attuazione dei principi
della Carta. Il documento si concentra in particolare sulle
misure adottate per proteggere e promuovere l'albanese, il
bosniaco, il croato e il romani. Gli esperti evidenziano che
sinora l'attuazione delle misure previste dalla Carta è stata
ostacolata da una definizione "vaga" dei territori in cui doveva
essere applicata. Ma ora una legge introdotta di recente
dovrebbe cambiare la situazione perché prevede che un idioma è
riconosciuto ufficialmente se parlato come lingua madre da
almeno il 5% della popolazione residente su un territorio. Dal
rapporto emerge che la lingua più protetta è l'albanese, mentre
il romani è quella per cui sono state prese il minor numero di
misure per favorirne l'uso quotidiano. (ANSAmed)