Di recente l'Oman ha infatti iniziato una sorta di rivoluzione delle infrastrutture, puntando su trasporti e progetti industriali, col fine ultimo di diversificare l'economia, finora basata quasi esclusivamente sulla vendita di petrolio. Per portare a compimento questo piano sistemico, i lavoratori stranieri sono necessari: ma allo stesso tempo le istituzioni vogliono limitarne e controllarne l'accesso. E analizzando la demografia del Paese se ne comprende facilmente il perché: oggi i lavoratori stranieri presenti in Oman sono circa 1,5 milioni, su una popolazione totale che conta poco più di 3,6 milioni di cittadini. Dal 2013 il governo di Muscat ha annunciato un giro di vite nella concessione di permessi di lavoro a stranieri, suscitando la protesta di numerose compagnie - soprattutto edilizie - le quali lamentano di non riuscire più a reclutare la forza lavoro di cui hanno bisogno. I media locali quasi ogni giorno riportano notizie di lavoratori stranieri irregolari arrestati: ma l'operato delle forze dell'ordine non sembra avere grande capacità di deterrenza. Il miraggio di un lavoro - seppure a nero e malpagato - continua ad attirare migliaia e migliaia di persone da tutta la regione. Proprio ieri il 'Times of Oman' ha pubblicato un reportage sul caporalato, realizzato alle prime luci dell'alba nelle strade del Paese. "Centinaia di disperati - si legge nel pezzo - si mettono in coda (agli angoli della strada, ndr), sperando di essere presi per lavorare nei vari cantieri. Alcuni sanno che stanno infrangendo la legge; altri no: pensano che il 'permesso d'ingresso' di cui sono in possesso consenta loro di lavorare. Ma in realtà, non li salverà dalla prigione, né dalla deportazione".(ANSAmed).
Oman: 1.000 lavoratori stranieri arrestati a Muscat
Grandi opere, c'e' bisogno manodopera ma scarseggiano diritti
Di recente l'Oman ha infatti iniziato una sorta di rivoluzione delle infrastrutture, puntando su trasporti e progetti industriali, col fine ultimo di diversificare l'economia, finora basata quasi esclusivamente sulla vendita di petrolio. Per portare a compimento questo piano sistemico, i lavoratori stranieri sono necessari: ma allo stesso tempo le istituzioni vogliono limitarne e controllarne l'accesso. E analizzando la demografia del Paese se ne comprende facilmente il perché: oggi i lavoratori stranieri presenti in Oman sono circa 1,5 milioni, su una popolazione totale che conta poco più di 3,6 milioni di cittadini. Dal 2013 il governo di Muscat ha annunciato un giro di vite nella concessione di permessi di lavoro a stranieri, suscitando la protesta di numerose compagnie - soprattutto edilizie - le quali lamentano di non riuscire più a reclutare la forza lavoro di cui hanno bisogno. I media locali quasi ogni giorno riportano notizie di lavoratori stranieri irregolari arrestati: ma l'operato delle forze dell'ordine non sembra avere grande capacità di deterrenza. Il miraggio di un lavoro - seppure a nero e malpagato - continua ad attirare migliaia e migliaia di persone da tutta la regione. Proprio ieri il 'Times of Oman' ha pubblicato un reportage sul caporalato, realizzato alle prime luci dell'alba nelle strade del Paese. "Centinaia di disperati - si legge nel pezzo - si mettono in coda (agli angoli della strada, ndr), sperando di essere presi per lavorare nei vari cantieri. Alcuni sanno che stanno infrangendo la legge; altri no: pensano che il 'permesso d'ingresso' di cui sono in possesso consenta loro di lavorare. Ma in realtà, non li salverà dalla prigione, né dalla deportazione".(ANSAmed).