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MO: Presidente Ciss, vi racconto l'inferno di Gaza

Parla Sergio Cipolla, di ritorno da una missione umanitaria

24 settembre, 11:52

(ANSAmed) - PALERMO, 24 SET - "In questo momento non ci sono bombardamenti a Gaza ma la gente vive in condizioni disumane.

Rispetto alle due precedenti operazioni militari 'Piombo fuso' e 'Pilastro di difesa' l'ultima offensiva che Israele ha condotto nella Striscia di Gaza è senza precedenti con danni permanenti sul territorio e sulla popolazione, in prevalenza giovane, circa 1 milione di persone al di sotto dei 18 anni e circa 700mila bambini". Ad affermarlo è Sergio Cipolla, presidente della Organizzazione non governativa Ciss (Cooperazione internazionale Sud Sud), rientrato da pochi giorni a Palermo da una missione nella Striscia. Dal 1995 il Ciss porta avanti nel territorio palestinese progetti sulla protezione dell'infanzia. In pratica l'Ong gestisce una "clinica mobile" animata da una equipe di psicologi che va alla ricerca di bimbi palestinesi con traumi causati dalla guerra e dalle precarie condizioni sociali. "In questi anni, mi sono recato in cinque fronti di guerra - racconta Cipolla - ho visto cose simili soltanto nello Sri Lanka dopo lo Tsunami. Non si tratta soltanto di case bombardate ma di interi quartieri periferici rasi al suolo. E' stato spianato tutto. In questo momento, inoltre, i sopravvissuti, da 50mila a 100mila persone, si trovano costretti a vivere ammassati negli shelter dell'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite. In pratica i numerosi bambini di questi quartieri non hanno casa né scuola". "La disperazione a Gaza - continua Cipolla - ha preso il sopravvento come non era mai accaduto in passato. All'emergenza della rimozione delle macerie nei quartieri distrutti pertanto si è affiancato un fenomeno nuovo: molti cittadini si danno alla fuga con i barconi. Pagano i trafficanti di clandestini per cercare una vita normale in Europa. In verità non hanno la più vaga idea di quello che li aspetta". "Per fronteggiare questa nuova emergenza - conclude Cipolla - il Ciss ha preso contatti con una organizzazione umanitaria palestinese. L'idea è di formare una rete di organizzazioni e associazioni con la funzione di informare coloro che vogliono fuggire dal territorio palestinese sui pericoli e i rischi della fuga con i barconi".(ANSAmed).

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