Nelle prime sale sono in mostra le foto scattate in Medio Oriente durante tre anni di viaggi (2010-2013) da Michele Borzoni tra le comunità cristiane disseminate tra Egitto, Palestina, Israele, Libano, Giordania, Siria, Iraq, una popolazione diretta erede dei primi apostoli cristiani. Le immagini ritraggono i cristiani nei loro luoghi sacri o anche nell'intimità delle case. Sono sopratutto ritratti d'interni che accompagnano lo spettatore - come sottolinea la curatrice della mostra, Renata Ferri - "a guardare ogni scena dove tutto è silenziosamente vita". Nella seconda parte, foto messe a disposzione dalla grandi agenzie di news internazionali (Reuters, AP, Getty pictures) mostrano le violenze anti-cristiane in Medio Oriente, dalle macerie della cittadina siriana di Maalula agli attacchi terroristici contro le chiese in Egitto e Iraq. Le due parti della mostra sono in realtà un unico racconto tragico: risale solo al 2013 la foto di Borzoni che ritrae una piccola folla di cristiani a Qaraqosh, in Iraq, mentre pregano davanti ad un muro dove - secondo un'antica leggenda - compaiono una volta all'anno le ombre di sette cristiani martirizzati nel XIV secolo per essersi rifiutati di convertirsi all'Islam. E' passato un solo anno e la stessa Qaraqosh, sul confine tra l'Iraq e il Kurdistan iracheno è stata a sua volta martirizzata dai fondamentalisti dell'Isis che, in quella zona, hanno compiuto una vera pulizia etnica anti-cristiana. La mostra, visitabile gratuitamente fino al primo ottobre 2014, è stata promossa dall'Ambasciata di Armenia presso la Santa Sede e dalla Comunità di Sant'Egidio. E' aperta dal lunedì al giovedì dalle 9:30 alle 18:30 e il venerdì, il sabato e la domenica dalle 9:30 alle 19:30. (ANSAmed).
Mostre: i cristiani d'Oriente in 200 scatti d'autore
Al Vittoriano a Roma, le loro sofferenze da Egitto a Siria
Nelle prime sale sono in mostra le foto scattate in Medio Oriente durante tre anni di viaggi (2010-2013) da Michele Borzoni tra le comunità cristiane disseminate tra Egitto, Palestina, Israele, Libano, Giordania, Siria, Iraq, una popolazione diretta erede dei primi apostoli cristiani. Le immagini ritraggono i cristiani nei loro luoghi sacri o anche nell'intimità delle case. Sono sopratutto ritratti d'interni che accompagnano lo spettatore - come sottolinea la curatrice della mostra, Renata Ferri - "a guardare ogni scena dove tutto è silenziosamente vita". Nella seconda parte, foto messe a disposzione dalla grandi agenzie di news internazionali (Reuters, AP, Getty pictures) mostrano le violenze anti-cristiane in Medio Oriente, dalle macerie della cittadina siriana di Maalula agli attacchi terroristici contro le chiese in Egitto e Iraq. Le due parti della mostra sono in realtà un unico racconto tragico: risale solo al 2013 la foto di Borzoni che ritrae una piccola folla di cristiani a Qaraqosh, in Iraq, mentre pregano davanti ad un muro dove - secondo un'antica leggenda - compaiono una volta all'anno le ombre di sette cristiani martirizzati nel XIV secolo per essersi rifiutati di convertirsi all'Islam. E' passato un solo anno e la stessa Qaraqosh, sul confine tra l'Iraq e il Kurdistan iracheno è stata a sua volta martirizzata dai fondamentalisti dell'Isis che, in quella zona, hanno compiuto una vera pulizia etnica anti-cristiana. La mostra, visitabile gratuitamente fino al primo ottobre 2014, è stata promossa dall'Ambasciata di Armenia presso la Santa Sede e dalla Comunità di Sant'Egidio. E' aperta dal lunedì al giovedì dalle 9:30 alle 18:30 e il venerdì, il sabato e la domenica dalle 9:30 alle 19:30. (ANSAmed).