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Gelo Obama-Netanyahu, 'Israele si allontana da alleati'

Usa irritati per nuovo 'sgarbo' su colonie a Gerusalemme Est

02 ottobre, 09:35

(ANSAmed) - NEW YORK, 2 OTT - Nel loro primo incontro diretto ieri dopo la guerra a Gaza dell'estate scorsa, davanti ai giornalisti, Barack Obama e Benyamin Netanyahu si sono scambiati strette di mano, sorrisi e convenevoli, ma quando il faccia a faccia si e' concluso, dall'amministrazione Usa e' invece trapelata una forte irritazione per la politica di Israele sulle colonie: "le nuove costruzioni annunciate a Gerusalemme Est allontaneranno Israele dagli alleati piu' stretti", ha detto con toni insolitamente duri il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest. Una politica, ha detto ancora, per cui gli Stati Uniti sono "profondamente preoccupati". E critiche in questo senso sono contemporaneamente arrivate anche dal Dipartimento di Stato. Si tratta di tensioni che riguardano in particolare la convalida del piano per la costruzione di 2.160 unita' abitative a Givat Hamatos, un insediamento a Gerusalemme Est, che e' stato denunciato ieri anche da 'Peace Now' come "un duro colpo alla soluzione dei due Stati", perche' "come il piano per la zona E1 (in Cisgiordania) divide il potenziale Stato palestinese e ne blocca la connessione con i sobborghi di Gerusalemme Est".

Ma si tratta anche di una convalida che ha il sapore di un nuovo sgarbo del premier israeliano al presidente americano, con il quale ha sempre avuto un rapporto quantomeno difficile. E che ha inoltre uno scottante precedente, che risale al marzo 2010, quando il vicepresidente Usa Joe Biden si trovava in visita in Israele per promuovere nuovi negoziati e fu messo in grave imbarazzo dal ministro degli Interni israeliano che annuncio' proprio in quel momento il piano per costruire 1.600 nuove case per i coloni di Gerusalemme Est.

Davanti ai giornalisti poco prima dell'incontro di ieri, Obama ha espresso la necessita' "di trovare un modo per cambiare lo status quo, affinche' gli israeliani siano al sicuro dai razzi nelle loro case e i bambini nelle loro scuole, ma anche che non ci sia la tragedia dei bambini palestinesi che vengono uccisi". Netanyahu ha dal canto suo affermato che dopo la guerra di questa estate, che ha provocato la morte di oltre 2.100 palestinesi e 70 israeliani, ci sono ora delle "opportunita'", perche', ha detto, "c'e' una nuova situazione", in cui sta emergendo "una comunanza di interessi tra Israele e importanti Paesi arabi". Ma Netanyahu ha anche colto l'occasione per parlare della lotta all'Isis, e soprattutto della questione ancor "piu' critica", come ha detto, di "impedire che l'Iran diventi un potenza militare nucleare". Una eventualita' che, ha chiosato, "spero con fervore che sotto la sua leadership non accadra' mai".(ANSAmed).

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