"Se non si raggiunge rapidamente un accordo per la fine del blocco israeliano su Gaza, la maggior parte del denaro raccolto in occasione della conferenza dei donatori globali per la ricostruzione della Striscia resterà ferma in conti bancari per decenni, prima che raggiunga la popolazione colpita dall'ultima guerra", sottolinea la rete di 17 organizzazioni non-governative attive in più di 100 paesi contro povertà e ingiustizia.
Secondo Oxfam, con le attuali restrizioni a livello di importazioni, ci vorranno più di 50 anni per costruire le 89.000 case, le 226 scuole, le strutture sanitarie, le fabbriche e le infrastrutture idriche e igienico-sanitarie, di cui la popolazione di Gaza ha urgente bisogno.
"I donatori devono fare pressione per porre fine al blocco di Gaza: molti bambini rimasti sfollati saranno nonni quando le loro case e le loro scuole saranno ricostruite", prevede in una nota Riccardo Sansone, responsabile emergenze umanitarie di Oxfam Italia. Con l'attuale blocco, il governo israeliano sta ponendo severe restrizioni sul passaggio delle merci che entrano ed escono da Gaza, compresi i materiali necessari per la ricostruzione. Nella prima metà del 2014, solo poco più di 1.000 carichi di materiali da costruzione al mese hanno ricevuto l'autorizzazione per entrare a Gaza. (ANSAmed).