Poi Ban ha attaccato il governo israeliano dicendosi ''molto preoccupato per le provocazioni che si ripetono nei luoghi santi di Gerusalemme e che devono cessare''. Un cenno diretto alle continue tensioni (anche oggi) che avvengono sulla Spianata delle Moschee, luogo santo per i musulmani ma anche per gli ebrei che lo chiamano Monte del Tempio.
Incontrando Ban a Gerusalemme, Netanyahu ha replicato che una ''vera''pace e' possibile solo ''attraverso negoziati diretti'' tra le parti e non con le ''mosse unilaterali dei palestinesi'' che vanno invece ''nella direzione opposta''. Un riferimento alla Risoluzione che il leader palestinese Abu Mazen intende presentare a breve al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per il riconoscimento della Palestina come stato e la fine dell'occupazione israeliana. Posizioni che sono apparse a molti piuttosto distanti e che potrebbero avere, secondo alcuni, riflessi sui risultati della Conferenza del Cairo sulla ricostruzione di Gaza appena terminata al Cairo e nella quale Israele - pur non essendo presente nella capitale egiziana - ha un ruolo decisivo. Ban a Ramallah, dando il suo appoggio al governo di unita' palestinese, ha espresso il suo ottimismo: ''Sono fiducioso che il meccanismo messo in atto al Cairo possa essere realizzato con la buona fede da entrmbe le parti, potra' consentire la necessaria ricostruzione su larga scala di Gaza''. (ANSAmed).