Di qui la decisione di annullare i festeggiamenti di Fatah e "i servizi di sicurezza di Hamas - ha riportato la Maan - hanno chiesto agli operai al lavoro sul palco in piazza al-Katiba a Gaza City di fermare il lavoro".
Una doccia fredda sul patto di unita' dello scorso aprile che, dopo 7 anni, era sembrato mettere fine alla scissione tra le due maggiori componenti politiche palestinesi formalizzatasi con la presa del potere nel 2007 di Hamas a Gaza. Una 'riconciliazione' - condannata da Israele causa Hamas - che ha permesso ad Abu Mazen di varare a giugno passato il primo governo di consenso unitario (con l'appoggio esterno di entrambe le fazioni), formato da indipendenti e guidato dal premier Rami Hamdallah. La decisione di Fatah e' stata preceduta venerdì dall'evento scatenante: una quindicina di esplosioni hanno danneggiato proprietà di esponenti di Fatah nella Striscia. Un avvenimento condannato subito da Ramallah che ha invocato la responsabilità di Hamas.
La prima conseguenza di rilievo e' stata l'annullamento per "mancanza di condizioni di sicurezza" da parte di Hamdallah della visita (la seconda) nella Striscia, dove avrebbe dovuto incontrare il ministro degli esteri Ue Federica Mogherini in visita nell'enclave. La seconda conseguenza, la cancellazione della festa a Gaza. Un fatto che certifica cosi' le tensioni in atto tra i due schieramenti. Intanto il prossimo decennale della morte di Arafat sembra aver lasciato Israele, che pur ne aveva coltivato l'ossessione per quasi mezzo secolo, quasi indifferente. Ne' i suoi molti detrattori ne' i pochi estimatori rimasti hanno ritenuto opportuno tornare ad esprimersi pubblicamente sulla sua figura.
E ciò malgrado che per Yitzhak Rabin, che con Arafat nel 1994 aveva preso il Nobel per la Pace, in questi giorni siano stati organizzati due raduni di piazza a Tel Aviv. (ANSAmed).