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Spianata Moschee, Netanyahu cede e toglie le restrizioni

Dopo pressioni Usa-Giordania. Kerry, impegno per calare tensione

14 novembre, 19:56

TOLTE LE RESTRIZIONI PER I MUSULMANI SULLA SPIANATA MOSCHEE TOLTE LE RESTRIZIONI PER I MUSULMANI SULLA SPIANATA MOSCHEE

(di Massimo Lomonaco) (ANSAmed) - TEL AVIV - Dopo settimane di restrizioni - sfociate persino in qualche temporanea chiusura del luogo santo, fatto che non si vedeva da anni - i musulmani hanno avuto oggi per la prima volta accesso alla Spianata delle Moschee di Gerusalemme per le consuete preghiere del venerdì senza più limiti d'età. E dopo settimane di tensioni e violenza in città sembra essere tornato un barlume di calma, testimoniato dai circa 40.000 fedeli islamici che - secondo le stime dei media - sono sciamati senza incidenti verso la moschea al-Aqsa.

L'alleggerimento dei controlli della polizia israeliana é una diretta conseguenza dell'accordo strappato ieri ad Amman dal segretario di stato Usa John Kerry e dal re di Giordania Abdallah (garante della Spianata in base agli accordi con Israele del 1994 e con i palestinesi del 2003) al premier Benyamin Netanyahu. Nell'ambito di un'imprevista riunione trilaterale, terminata con l'impegno comune a fare di tutto per frenare la tensione e placare gli animi. Kerry - che nella capitale giordana ha incontrato separatamente pure il presidente Abu Mazen - ha detto che Israele, Giordania e Autorità palestinese (Anp) hanno concordato di intraprendere una serie di passi pratici per defibrillare la crisi sulla Spianata (che gli ebrei chiamano Monte del Tempio).

Secondo le intese annunciate dal capo della diplomazia americana, Abu Mazen ha confermato ''il suo impegno alla non violenza e al ripristino della calma''. Mentre Netanyahu ha riaffermato di voler mantenere lo status quo sulla Spianata''.

E' stato quindi ribadito che ebrei e cristiani non possono pregare sulla Spianata, come hanno invece reclamato gli esponenti della destra nazionalista religiosa ebraica con raduni e cortei considerati dai palestinesi ''incursioni provocatorie''. Una contrapposizione che ha infiammato la situazione. Tra i ''passi pratici'' delineati in base all'intesa non c'e' stata solo la cancellazione delle restrizioni di eta' ai fedeli diretti al terzo luogo santo dell'Islam (in genere consentito di recente dalle autorità israeliane solo agli uomini over 50 e alle donne), ma anche la rimozione di dei due check point, all'ingresso e all'uscita nel quartiere arabo di Issawyia a Gerusalemme est. Provvedimenti adottato dopo ripetuti disordini, ma fortemente avversato dagli abitanti. Un altro segno tangibile dell'accordo raggiunto ad Amman potrebbe essere - secondo alcuni analisti- il ritorno in Israele dell'ambasciatore giordano, ritirato nei giorni passati per protesta contro una temuta alterazione dello status quo sulla Spianata. Ma se la situazione oggi e' stata di quiete a Gerusalemme, lo stesso non é accaduto altrove. Dozzine di giovani palestinesi si sono avvicinati alla barriera di Qalandiya tra Israele e la Cisgiordania nel tentativo (''riuscito'', secondo l'agenzia Maan) di scavalcarla grazie a scale e al taglio della rete. La manifestazione - indetta per la ''liberazione di Gerusalemme'' da Israele dai Comitati di resistenza popolare - é stata dispersa dalla polizia. Altri incidenti ci sono stati al posto di controllo di Hemza e la Maan riporta il ferimento di alcuni dimostranti palestinesi. Scontri tra coloni ebrei e palestinesi - secondo il sito Ynet - ci sono stati inoltre a nord di Ramallah. E proteste non sono mancate a Umm el Fahem, citta' araba nel nord d'Israele, dove si é tenuta una marcia di denuncia contro l'uccisione, nei giorni scorsi, di un giovane da parte della polizia.(ANSAmed).

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