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Mo: risoluzione Anp a Onu, Usa bocciano documento

Bozza presentata da Giordania. 'Israele cessi occupazione'

19 dicembre, 11:26

(di Valeria Robecco) (ANSAmed) - NEW YORK, 19 DIC - La pace entro 12 mesi e un ritiro completo e graduale delle forze israeliane entro la fine del 2017: in questi termini, la Palestina presenta formalmente per mano della Giordania la sua nuova bozza di risoluzione al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. E al Palazzo di Vetro di New York si continua a trattare febbrilmente per evitare il veto degli Usa, che tuttavia hanno già bocciato il documento. I diplomatici americani hanno studiato il testo palestinese circolato in Consiglio e "non è una bozza che sosterremo", ha dichiarato la portavoce del Dipartimento di Stato, Jen Psaki. I tempi del voto quindi si allungano, e l'Autorità Nazionale Palestinese (Anp), pur avendo elaborato un testo con un linguaggio più deciso del progetto francese, già naufragato, ha fatto sapere di essere disposta a fare delle concessioni. La nuova bozza e' in "blu", ossia, secondo le consuetudini dell'Onu, dovrebbe essere votata entro 24 ore. Ma l'ambasciatore palestinese al Palazzo di Vetro, Ryad Mansour, ha spiegato che serviranno ancora ulteriori discussioni. "Il progetto di risoluzione messo in 'blu' non chiude la porta ad eventuali modifiche - ha detto - Continueremo a negoziare con tutti, anche con gli americani se saranno ben disposti".

Immediata la reazione di Israele, il cui ministro degli esteri Avigdor Lieberman ha definito la risoluzione "un'altra mossa aggressiva". "Abu Mazen - ha detto - sta guidando una operazione il cui obiettivo è la censura di Israele. Non ci saranno benefici per i palestinesi, bensì l'opposto". "Di certo, questo progetto non accelererà un accordo, perché senza il consenso di Israele non cambierà nulla", ha sottolineato. Il presidente palestinese Abu Mazen ha invece detto che la risoluzione "ha lo scopo di definire una data per la fine dell' occupazione israeliana", ossia entro il 2017, e "assicura la soluzione dei due Stati che deve essere sui confini del 1967".

"Siamo favorevoli ad una Conferenza internazionale sui negoziati ma questi non devono durare oltre un anno" ha detto da Ramallah.

Il testo, ottenuto dall'ANSA, afferma l'urgenza di arrivare entro e non oltre 12 mesi dopo l'approvazione della risoluzione ad una soluzione giusta, pacifica, duratura e globale che ponga fine all'occupazione israeliana e raggiunga l'obiettivo della soluzione di due Stati indipendenti e democratici. E prevede una transizione concordata verso l'indipendenza della Palestina entro il 2017 e Gerusalemme come capitale condivisa e protegga la liberta' di culto. Nel documento si sottolinea poi che la definizione di un programma per l'attuazione delle misure di sicurezza deve essere posta al centro dei negoziati nel quadro stabilito dal documento stesso e si riconosce che l'accordo finale deve porre fine all'occupazione e portare ad un immediato riconoscimento reciproco. Anche la Lega araba auspica che gli Usa non utilizzino il diritto di veto, "per mettere fine all'occupazione israeliana in base ad un calendario", come sostiene il segretario generale aggiunto incaricato degli affari palestinesi, Mohamed Sobeih. L'ambasciatore si e' anche congratulato per la decisione del Parlamento europeo favorevole al riconoscimento dello Stato palestinese, definendolo "un passo positivo".(ANSAmed).

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