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Mo: Pressing palestinese all'Onu per voto su risoluzione

Riunione Lega Araba; Abbas mette fretta, vuole voto entro anno

30 dicembre, 10:16

(ANSAmed) - NEW YORK, 30 DIC - I palestinesi hanno apportato modifiche al loro progetto di risoluzione in vista di un accordo di pace con Israele e stanno cercando di forzare la mano per farlo votare entro fine anno in Consiglio di Sicurezza. Una riunione con i Paesi del gruppo arabo e' stata convocata dalla Giordania, che siede in Consiglio di Sicurezza, per discutere le modifiche e la strada da seguire, hanno indicato fonti diplomatiche all'Onu. Il presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha detto che la bozza modificata sara' formalmente introdotta e votata oggi, ma non e' escluso che la riunione della Lega Araba induca i palestinesi a soprassedere fino a nuovo anno quando ci sara' un ricambio a loro favorevole tra i membri non permanenti con l'ingresso di Malesia, Angola, Venezuela, Spagna e Nuova Zelanda. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha osservato che se il Consiglio non respingera' la bozza, "lo fara' Israele perche' l'Autorita' Palestinese sta cercando di imporre un diktat che mette in pericolo il nostro futuro".

L'ambasciatrice giordana Dina Kawar ha detto ai giornalisti che avrebbe preferito maggiori consultazioni con gli altri membri del Consiglio di Sicurezza ma che "rispetta molto" le difficolta' in cui si trovano i palestinesi. "Faremo quel che vogliono i palestinesi in accordo con la Lega Araba", ha detto la Kawar.

Anche se la risoluzione dovesse raggiungere i nove voti necessari per l'approvazione, il veto Usa e' praticamente inevitabile: Washington non vuole sottoporre a scadenze temporali il negoziato tra israeliani e palestinesi. La bozza era stata formalmente introdotta un paio di settimane fa e include un calendario e scadenze predefinite per arrivare all'accordo di pace, un punto su cui gli Stati Uniti sono determinati a mettere il veto. Secondo fonti di stampa le modifiche apportate ieri lasciano intravedere un irrigidimento delle posizioni con il ritorno ai confini del 1967, Gerusalemme Est capitale del nuovo Stato palestinese e lo stop a nuovi insediamenti israeliani nei Territori occupati. L'Autorita' Palestinese tiene un asso nella manica: se si dovesse andare al voto, e a un'inevitabile veto Usa, Abbas "potrebbe far ricorso ad altre iniziative", ha detto una fonte vicina al negoziato, tra cui la richiesta di accedere alla Corte Penale Internazionale, opzione aperta nel novembre 2012 quando l'Assemblea Generale ha elevato lo status della Palestina da "entità osservatore non membro" a "stato osservatore non membro".(ANSAmed).

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