Lo riferisce il quotidiano Maariv. Fra le cause dell'indebolimento delle sue strutture viene incluso il congelamento dei dazi doganali (raccolti da Israele per conto dell'Anp), ordinato a gennaio dal premier Benyamin Netanyahu. Previsioni pessimistiche riguardo la economia dei Territori sono state espresse ieri peraltro anche dal rappresentante del Fondo monetario internazionale, Ragnar Gudmundsson. Anch'egli ha indicato come preoccupante il congelamento imposto da Israele al trasferimento dei dazi doganali, che rappresentano una entrata importante per l'Anp. Secondo l'ufficio centrale di statistica palestinese il tasso attuale di disoccupazione in Cisgiordania tocca il 17,4 per cento. A Gaza supera il 40 per cento.
Secondo il documento dell'esercito citato da Maariv, intanto in Cisgiordania si rafforza la presenza di Hamas, cosa che ha costretto i militari a moltiplicare le confische di armi e di fondi di associazioni legate al movimento islamico. Sul terreno già si avverte una rivolta 'latente', caratterizzata da lanci quotidiani di bottiglie incendiare contro automezzi israeliani.
Il rischio, avvertono i militari, è che un episodio minore di violenza metta in moto una reazione a catena che - in casi estremi - potrebbe provocare la caduta dell'Anp e la presa del potere da parte di ''gruppi terroristici''.