Con meno dello 0,25% del materiale da costruzione essenziale arrivato a Gaza negli ultimi tre mesi, il processo di ricostruzione si è fermato. Ecco perché Oxfam chiede alla comunità internazionale di attivarsi con urgenza, per mettere fine al blocco di Gaza, che ormai dura da quasi 8 anni. "Solo con la fine del blocco di Gaza sarà possibile permettere alla popolazione di ricostruire la propria vita. - spiega Umiliana Grifoni, responsabile Ufficio Mediterraneo e Medioriente di Oxfam Italia - Le famiglie vivono da sei mesi in case senza soffitti, pareti o finestre. Molte abitazioni hanno solo sei ore di elettricità al giorno e non hanno acqua corrente. Ogni giorno che passa senza che abbia inizio la ricostruzione, aumentano i rischi per la vita stessa delle persone. E' inaccettabile che la comunità internazionale abbandoni la popolazione di Gaza nel momento di maggior bisogno".(ANSAmed).
Gaza: Oxfam, "100 anni per ricostruzione"
Ancora centomila sfollati, per metà bambini
Con meno dello 0,25% del materiale da costruzione essenziale arrivato a Gaza negli ultimi tre mesi, il processo di ricostruzione si è fermato. Ecco perché Oxfam chiede alla comunità internazionale di attivarsi con urgenza, per mettere fine al blocco di Gaza, che ormai dura da quasi 8 anni. "Solo con la fine del blocco di Gaza sarà possibile permettere alla popolazione di ricostruire la propria vita. - spiega Umiliana Grifoni, responsabile Ufficio Mediterraneo e Medioriente di Oxfam Italia - Le famiglie vivono da sei mesi in case senza soffitti, pareti o finestre. Molte abitazioni hanno solo sei ore di elettricità al giorno e non hanno acqua corrente. Ogni giorno che passa senza che abbia inizio la ricostruzione, aumentano i rischi per la vita stessa delle persone. E' inaccettabile che la comunità internazionale abbandoni la popolazione di Gaza nel momento di maggior bisogno".(ANSAmed).