(di Michele Monni) (ANSA) - RAMALLAH, 7 APR - Si chiama
'L'assedio' ed e' l'ultima opera del 'Freedom Theater' di Jenin
(nel nord dei Territori occupati), noto per aver fatto della
''resistenza culturale'' e della militanza politica la sua
ragione d'essere. La piece racconta un controverso e dibattuto
episodio del conflitto in Medio Oriente: l'assedio dell'esercito
israeliano, alla Basilica della Natività nell'aprile 2002,
quando, nel pieno della violenta Seconda Intifada, dozzine di
militanti palestinesi armati si rifugiarono nella chiesa perché
ricercati per "banda armata" dalle forze israeliane che in quel
momento avevano occupato la città. Tra questi, membri della
Jihad islamica, di Hamas, di Fatah e del Fronte popolare della
liberazione della Palestina, uomini delle forze di sicurezza
palestinesi scontratisi nei giorni precedenti con i reparti
israeliani. Nella chiesa vi erano anche circa 40 monaci
francescani e un numero imprecisato di civili. Dopo 39 giorni di
assedio, la comunità internazionale - grazie al ruolo ritenuto
da alcuni decisivo del Vaticano- riuscì a rompere l'impasse e
dopo una lunga trattativa ai militanti fu offerto il
trasferimento in Israele e l'esilio permanente a Gaza e in altre
nazioni europee, come Italia, Spagna e Irlanda, dove tutt'ora
risiedono. La nuova pièce ha debuttato lo scorso 4 aprile per
l'anniversario della morte del fondatore del Teatro, l'attore e
regista ebreo-palestinese Juliano Mer-Khamis, ucciso da ignoti
nel 2011. La maggior parte dell'opera si basa sulle interviste
che i due registi, Nabil Al-Raee (direttore artistico) e la
britannica Zoe Lafferty, hanno fatto ai palestinesi ancora in
esilio e non ci sono voci a rappresentare Israele. "Abbiamo
cercato un soggetto - ha detto Lafferty all'ANSA - che potesse
avere risonanza sia nella società palestinese sia nella comunità
e servire da metafora sulla attuale situazione palestinese". Per
la storia sono stati usati i dialoghi tra sei miliziani
all'interno della Nativita', alternati a filmati dell'assedio e
alle telefonate originali tra i familiari e i palestinesi. '' E'
stato difficile - ha spiegato Al-Raee - ascoltare i racconti
degli esiliati, vivono in una condizione di limbo dove non hanno
possibilità di decidere delle proprie vite. Cerchiamo di
celebrare la vita di Juliano Mer-Khamis con i fatti e non con le
parole: vogliamo giustizia per la sua morte. Per adesso le
autorità israeliane e palestinesi ci hanno solo dato
chiacchiere". L'Assedio - secondo il Teatro - sarà
rappresentato in diverse località della Cisgiordania e per la
prima volta farà tappa all'estero, nel Regno Unito. (ANSAmed).