"L'Europa ha fatto molti danni al processo di pace negli ultimi anni - ha detto Gilon al forum ANSA - C'è il preconcetto che solo Israele sia da biasimare, e così i palestinesi hanno il sostegno garantito di molti paesi europei, e anche dell'Italia, come nella vicenda dello status di osservatori all'Onu. La pressione è sempre su Israele, mentre il governo di Abu Mazen sa solo incitare le nuove generazioni, dicendo loro che Israele è il male, e non costruisce uno stato che sia alternativo ad Hamas. E a proposito, noi vogliamo la ricostruzione di Gaza, ma questa è bloccata dai contrasti Anp-Hamas. Ma l'Europa non contribuisce alla pace, mettendo pari pressione su di loro".
Gli insediamenti ebraici nei territori palestinesi, ha proseguito Gilon, non sono l'ostacolo che blocca i negoziati di pace, ma un pretesto, "e Israele ha dimostrato di saperli smantellare quando c'è la necessità, come abbiamo fatto quando ci siamo ritirati da Gaza o dall'Egitto".
"Anche quando gli insediamenti sono stati congelati, quattro anni fa, il negoziato non ha fatto progressi - ha notato - I progressi ci sono solo quando i palestinesi parlano con Israele.
Noi vogliamo uno stato palestinese, non una nuova entità del terrore. Se non ci fosse l'esercito israeliano in Giudea e Samaria Hamas avrebbe già preso il sopravvento. L'Anp non sta creando uno stato, e se quello che nasce è instabile e pericoloso, noi non possiamo accettarlo".(ANSAmed).