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Mo: Gaza, comandante Hamas è vivo e torna alla lotta

Ma nella Striscia c'è malumore, polizia disperde dimostranti

29 aprile, 18:58

(di Sami al-Ajrami e Aldo Baquis) (ANSAmed) - GAZA/TEL AVIV, 29 APR - Il 'Gatto dalle sette vite' è vivo. Sfuggito a ripetuti attentati israeliani, l'ultimo dei quali avvenuto la scorsa estate mediante il bombardamento aereo di un condominio dove si trovava, Mohammed Deif, 50 anni, storico comandante del braccio armato di Hamas, è tornato a dirigere con il consueto pugno di ferro la propria organizzazione. La conferma definitiva è giunta nel corso di un incontro fra un esponente dei servizi segreti militari israeliani e alcuni giornalisti che ne hanno riferito oggi sulle prime pagine dei rispettivi giornali.

Da Gaza il leader politico locale di Hamas, Ismail Haniyeh, ha reagito con soddisfazione. Hamas, fin dalla scorsa estate, aveva precisato che Deif non era morto in quell'attacco. Oggi ha aggiunto che con la divulgazione di questa notizia Israele ammette in forma implicita di aver mancato uno dei bersagli più prestigiosi nella operazione Margine Protettivo. Ma mentre ostenta la propria determinazione, Hamas deve fare i conti con una realtà sempre più difficile. Una manifestazione popolare di insoddisfazione per i ritardi nella riparazione dei danni di guerra è stata dispersa oggi con la forza dai suoi uomini. Figlio di profughi palestinesi rifugiatisi nel 1948 a Khan Yunes, nel sud della Striscia, il 'Gatto dalle sette vite' è nato col nome di Mohammed Diab al-Masri. Avrebbe assunto in seguito il nome di 'Deif' (l'ospite) quando entrò - dopo una breve carriera teatrale e dopo studi universitari dedicati alla scienza - nel braccio armato di Hamas. Il primo attentato alla sua vita risale al 2002. Ne uscì ferito, ma determinato a portare avanti la lotta. Più volte è stato dato per morto. E in effetti dall'estate scorsa non era stato piu' visto in pubblico a Gaza. Hamas aveva mostrato in un filmato quella che diceva essere la sua silhouette, ripresa di spalle, e poi aveva pubblicato una lettera di condoglianze al leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, per l'uccisione da parte di Israele di un suo ufficiale, Jihad Mughnyeh.

Solo adesso però la fonte militare israeliana ha dissipato ogni dubbio residuo sulla sua sorte. Ha aggiunto che la scorsa estate Deif aveva progettato un blitz cruento in un kibbutz del Negev, dove sperava anche di prendere ostaggi. Ma fu fermato dalla leadership politica del proprio movimento. Adesso, secondo la fonte, si è ristabilito dalle ferite e ha ripreso le attività.

Ma a Gaza il clima sociale è tutt'altro che trionfale.

Centinaia di dimostranti hanno cercato oggi di esprimere la loro frustrazione invocando l'unità nazionale fra Hamas ed al-Fatah per la ricostruzione di Gaza e deprecando la chiusura della Striscia da parte di Egitto e Israele. Hamas ha cercato di tenere i dimostranti lontani dal centro della città. Poi ha utilizzato le misure brusche per disperderli. Ci sono stati fermi, spari in aria e anche - secondo alcuni testimonanze - bastonate. Fonti giornalistiche aggiungono che gli organizzatori della manifestazione, ripresi da telecamere di sicurezza, sono stati poi convocati dalla polizia. Nelle strade, sostengono altre fonti, c'è un clima di angoscia. (ANSAmed).

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