(ANSAmed) - RAMALLAH, 11 MAG - Si intitola 'Cento Giorni di
Solitudine' la mostra che, prendendo spunto dal titolo del
capolavoro di Marquez, ha proposto al pubblico di Ramallah le
opere della giovane artista di Gaza Nidaa Badwan. Isolatasi per
più di un anno nella sua piccola stanza da letto a Deir
Al-Balah, nel sud della Striscia, l'artista palestinese (27
anni) ha ricostruito, con una dovizia quasi maniacale, vivide e
coloratissime scene di vita quotidiana, in netto contrasto con
la cruda e grigia realtà vissuta dalla popolazione di Gaza
durante l'ultimo conflitto con Israele della scorsa estate. Per
creare un'opera d'arte - ha sostenuto William Wordsworth,il
poeta fondatore del Romanticismo inglese - è necessario
''rivivere le emozioni in tranquillità'' e a questo sembra
essersi ispirata Badwan ricreando, attraverso la fotografia, il
suo personale mondo, al riparo dalle tragedie e dalle insidie
del mondo esterno. "Credo che ogni cosa, anche la più semplice
delle cose - ha raccontato all'ANSA - possa essere riformulata
in maniera artistica. L'arte è la forza creatrice che ci
permette di rimodellare ciò che è normale e riformularlo in
maniera che diventi anormale". Le foto della giovane artista
sono più simili a pitture: un tripudio di colori con chiaroscuri
e giochi di luce a definirne la cifra stilistica. Attività
comuni, come bere un caffè, lavorare alla macchina da cucire o
sbucciare cipolle, diventano, nell'artificiale mondo creato
dalla giovane fotografa di Gaza, momenti di intimità e
solitudine ai quali lo spettatore viene invitato a prendere
parte. Nella volatilità e imprevedibilità della situazione nella
quale l'artista si trova a vivere, Badwan riproduce banali
attività quotidiane trasformandole in momenti unici, sospendendo
il tempo e svincolando gli scatti dalle contingenze del mondo
esterno. L'isolamento autoimposto dell'artista palestinese non
è solo il risultato delle violenze che costantemente coinvolgono
la Striscia, ma anche dal clima austero e conservatore imposto
dalla fazione islamica di Hamas che domina a Gaza. "L'arte - ha
aggiunto - è l'unico mezzo che mi permette di essere libera
dalla mia comunità e trovare uno spazio per la mia
espressione''. (ANSAmed).