(di Manuela Tulli)
(ANSAmed) - CITTA' DEL VATICANO, 18 MAG - Quattro donne,
quattro suore vissute tra il 1800 e l'inizio del '900: Papa
Francesco ieri ha dichiarato sante la francese Emilia de
Villeneuve, madre Cristina di Casoria, ma soprattutto le prime
due palestinesi dell'era moderna, Marie Alphonsine Danil Ghattas
e Mariam di Gesù Crocifisso Baouardy. E a San Pietro è stata
festa palestinese, con bandiere e kefiah; e soprattutto con la
loro massima autorità, Abu Mazen, seduto in prima fila. Alla
fine della celebrazione Papa Francesco lo ha salutato, lo ha
abbracciato, dopo l'udienza di sabato e ad un paio di giorni
dall'accordo raggiunto tra Santa Sede e Palestina. Da Israele si
è levata qualche critica per questa accoglienza del pontefice e
per le sue parole sull'angelo della pace. "O Sua Santità è una
persona molto ingenua, oppure non ha la minima conoscenza di
quanto succede nel Medio Oriente negli ultimi 70 anni", ha
scritto Yediot Ahronot. Sulla medesima lunghezza d'onda il
tabloid filo-governativo Israel ha-Yom che ha pubblicato una
polemica "lettera aperta a Papa Francesco" nella quale si
sottolinea tra l'altro che la costituzione di uno Stato
palestinese rappresenta "la prosecuzione dei tentativi di
crocifiggere il popolo ebraico". E sempre tornando sull'"angelo
della pace", dono e parole del Papa per Abu Mazen, il Rabbino di
Roma Riccardo Di Segni ha commentato: "Abbiamo bisogno tutti di
angeli di pace ma devono essere angeli veri e pace vera".
L'obiettivo del Papa, ha spiegato padre Federico Lombardi,
direttore della sala stampa vaticana, e' "incoraggiare l'impegno
per la pace. Mi pare chiaro e credo che occorra specificare - ha
detto il 'portavoce' del Papa - che lo stesso dono del simbolo
dell'Angelo di Pace viene fatto dal Papa con questa intenzione a
molti presidenti e non solo ad Abu Mazen".
Papa Francesco, facendo riferimento alle nuove sante ha
sottolineato: "Ispirandosi al loro esempio di misericordia, di
carità e di riconciliazione, i cristiani di queste terre
guardino con speranza al futuro, proseguendo nel cammino della
solidarietà e della convivenza fraterna". Dal Medio Oriente
erano in Vaticano oltre duemila persone. A concelebrare la Messa
con il Papa anche il Patriarca latino di Gerusalemme, monsignor
Fouad Twal, che oggi presiederà la Messa di ringraziamento a
Santa Maria Maggiore. Una messa in arabo, come la lingua delle
due nuove sante e della maggior parte dei cristiani di Terra
Santa.(ANSAmed).