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Mo: due intifade, dai sassi alle bombe umane

La sollevazione palestinese contro Israele cominciata nel 1987

09 ottobre, 18:40

(di Aldo Baquis) (ANSAmed) - TEL AVIV, 9 OTT - Fra periodi di massimo sforzo nazionale e pause di riorganizzazione, la sollevazione palestinese che in questi giorni torna a mettere a dura prova l'equilibrio della società israeliana compie quasi 30 anni. Gli attivisti della fine degli anni Ottanta che affrontavano l'esercito israeliano con sassi e fionde, all'inizio del Duemila hanno ceduto il testimone ad una nuova generazione di 'professionisti' della lotta armata. Costoro per anni hanno insanguinato le strade di Israele con ordigni sempre più sofisticati. L'anno scorso anch'essi pero' si sono rivelati obsoleti, quando da Gaza Hamas ha ostentato capacita' militari di tutto rispetto, con nutriti lanci di razzi nel centro di Israele. La prima intifada prende le mosse il 9 dicembre 1987.

La scintilla e' nel campo profughi di Jabalya (Gaza) al termine dei funerali di quattro manovali travolti (accidentalmente, secondo Israele) da un camion. Ma la collera dilaga e in poche ore la sollevazione contagia l'intera Striscia e la Cisgiordania. Tutti sono colti di sorpresa: dai vertici dell'Olp a Tunisi, fino al premier israeliano Yitzhak Shamir e al ministro della difesa Yitzhak Rabin. I Fratelli musulmani reagiscono invece fulmineamente dando vita a un nuovo movimento politico: Hamas. 'Intifada' e' un termine con cui i palestinesi annunciano al mondo di essere determinati a ''scrollarsi di dosso'' l' occupazione israeliana. Psicologicamente, e' il momento preciso in cui mostrano di non aver più complessi di inferiorità - diversamente dai regimi arabi di quel tempo - di fronte alla macchina bellica israeliana. La prima intifada dura quasi sei anni: fino agli accordi di riconoscimento Israele-Olp (1993). Durante la rivolta a Gaza e in Cisgiordania si forma una nuova leadership nazionalistica (nell' Olp emerge il carismatico Faisal Husseini), mentre declina la influenza di Giordania ed Egitto. Il prezzo di sangue e' pesante: oltre mille morti fra i palestinesi, e centinaia di israeliani. L'interludio del processo di pace israelo-palestinese (1993-2000) si interrompe nel 2000 con il fallimento del vertice di Camp David fra Bill Clinton, Ehud Barak e Yasser Arafat. Il 29 settembre 2000 la rivolta riparte in grande stile, dopo che il leader del Likud Ariel Sharon compie una visita sulla Spianata delle Moschee di Gerusalemme. Israele ritiene che l'insurrezione fosse stata preparata fin dall'estate. Sulla scena fanno ingresso le bombe umane e in Israele iniziano anni di piombo: nel peggiore, il 2002, si contano 452 morti. Israele inizia allora ad erigere una lunga barriera protettiva. Intanto l'esercito reagisce con irruenza. Nella operazione repressiva Muraglia di Difesa, in Cisgiordania si avranno 500 morti. Il laburista Barak viene spazzato dalla scena politica per far posto al coriaceo Ariel Sharon (Likud) che rinchiude Arafat nella Muqata di Ramallah, quasi fino alla morte (Parigi, 2004). Il successore di Arafat, Abu Mazen, e' critico della rivolta armata: ne condivide i fini politici (la fine dell'occupazione israeliana), ma ritiene che il prezzo pagato sia eccessivo. Nel 2005 lo stesso Sharon si arrende alla rivolta palestinese quando ordina il ritiro da Gaza di ottomila coloni. E l'anno successivo, quando i palestinesi vanno alle urne, premiano Hamas, che in seguito assumera' il controllo di Gaza con un putsch militare anti-Anp. Alcune stime fissano genericamente in 4.000 i morti palestinesi della seconda intifada, e in 1200 gli israeliani. Nell'ultimo anno nuove parole d'ordine di Hamas hanno preso piede. L'anno scorso si e' avuta la 'Car Intifada' (il ricorso ad automobili per travolgere israeliani), mentre ora si torna a parlare di una 'Intifada dei coltelli'. Secondo lo sceicco Ahmed Yassin (il fondatore di Hamas, ucciso da Israele) l'intifada del 1987 concluse un ciclo storico di 40 anni di inferiorità e di umiliazione palestinese (iniziato nel 1948, con la nascita di Israele) e diede avvio a un ciclo opposto di altri 40 anni: che nelle sue previsioni dovrebbe portare fra una decina di anni alla sconfitta definitiva di Israele. (ANSAmed).

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