(di Patrizio Nissirio)
(ANSAmed) - ROMA, 21 DIC - Il Parlamento greco riconoscerà
domani lo stato di Palestina con un voto ed una cerimonia al
quale presenzierà anche il presidente dell'Anp Abu Mazen
(Mahmoud Abbas), da oggi in visita ad Atene. Si tratta di un
voto non vincolante per l'esecutivo, ma dal forte valore
simbolico, tanto che il premier Alexis Tsipras ha annunciato in
conferenza stampa con il leader palestinese, che nei documenti
ufficiali greci da ora in poi ci sarà il nome Palestina e non
più 'Autorità palestinese'.
Abu Mazen, che ad Atene ha incontrato il presidente della
Repubblica Prokopis Pavlopoulos e poi ha avuto un colloquio con
Tsipras, pronuncerà domani un discorso davanti ai deputati prima
del voto, e dopo aver deposto una corona di fiori al monumento
al milite ignoto che si trova proprio davanti al 'Voulì' (il
parlamento ellenico) a Piazza Syntagma.
La scorsa settimana la commissione esteri del parlamento
ellenico aveva approvato all'unanimità la mozione che riconosce
lo stato di Palestina. Tsipras - che lo scorso mese è stato in
Medio Oriente ed ha incontrato sia il leader palestinese, sia il
premier israeliano Benyamin Netanyahu - ha detto, rispondendo ad
una domanda sul riconoscimento formale dello stato palestinese
da parte di Atene, ha spiegato che "quando il momento verrà
giudicato opportuno, la Grecia prenderà le misure necessarie.
Fino ad allora, noi valuteremo come la Grecia possa giocare un
ruolo decisivo nel processo di soluzione della questione
palestinese. Come un paese tradizionalmente amico della
Palestina e del mondo arabo, e anche un paese che ha un rapporto
stretto e di cooperazione con Israele, la Grecia può svolgere un
ruolo di ponte, verso una soluzione equa e attuabile del
problema palestinese".
Abbas, che ha ricordato come abbia già incontrato quattro
volte il premier greco nell'ultimo anno, ha sottolineato la
"profondità" del rapporto che lega i due popoli e ha osservato
come Tsipras abbia "toccato il punto dolente, quando sottolinea
la necessità di risolvere la questione palestinese, al fine di
risolvere altri problemi. Se si risolve, verrà risolto anche il
problema del terrorismo, che assedia tutti i popoli. Siamo a
favore della lotta contro il terrorismo, siamo a favore di una
soluzione pacifica e una soluzione politica di tutti i problemi,
noi che viviamo in Siria, in Iraq e in altre regioni".
(ANSAmed).