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Gaza: c'era una volta il cinema nella Striscia

Un proiettore e un grande schermo riaccendono la nostalgia

07 marzo, 09:21

(di Sami Al Ajrami) (ANSAmed) - GAZA, 7 MAR - Il fascino del cinema e' duro a morire. Lo si e' constatato questa settimana a Gaza quando nel centro culturale della Mezzaluna Rossa centinaia di spettatori hanno potuto assistere ad una proiezione cinematografica molto rara per la Striscia. C'erano biglietti all'ingresso (del valore di 2,5 dollari); lo stanzino di proiezione; il buio calato nella sala; e poi le immagini di un film, dedicato alla lotta del popolo palestinese, che hanno preso vita su un maxi-schermo. ''Proprio come quando ero ragazzino'' sospira Muhammad Bur'ai, 50 anni, un cameraman originario di Deir el-Balah, a sud di Gaza. Oggi i quasi due milioni di abitanti della Striscia non dispongono di nemmeno una sala cinematografica degna di questo nome. Possono vedere film alla propria televisione. Ma se vogliono assaporare le tenebre delle sale, la sensazione di altoparlanti avvolgenti, ed avvertire il polso del pubblico, devono necessariamente attendere una loro visita all'estero. ''E' appunto la prima cosa che faccio quando viaggio'' ammette Bur'ai. ''Come arrivo, mi butto in un cinema''. Spremendo i propri ricordi, gli anziani della Striscia assicurano che in un tempo non remoto a Gaza c'erano tre sale cinematografiche. La principale era al-Nasr, nella via Omar el-Mukhtar. La' si proiettavano film egiziani, o anche occidentali. L'edificio ospitava anche un bar-ristorante.

Una foto degli anni Settanta ne mostra la facciata: la pellicola di quel giorno era 'Concerto di gioia'. Non lontano c'era il Cinema Amer: pare che fosse di dubbia fama, sia perche' era situato vicino alla sede del governo militare israeliano sia perche' proponeva pellicole 'pepate' , senza peraltro distinguere in maniera rigida fra gli spettatori adulti e i minorenni. Questi ultimi, si dice, entravano senza troppe difficolta'. Nelle sue vicinanze, si poteva visitare un terzo cinema, il 'Jalaa' ', piu' adatto a famiglie al gran completo. A Gaza sono rimaste memorabili le poltrone imbottite della sua galleria. Anch'esso si specializzava in film egiziani, o occidentali. Ancora oggi Bur'ai ha nostalgia del buio della sala, degli altoparlanti a volte gracchianti, dei venditori che passavano con vassoi offrendo agli spettatori panini imbottiti e bevande. Ricorda con nostalgia perfino la collera del padre che gli allungo' sonori ceffoni quando seppe che suo figlio si era intrufolato in un cinema: ben sapendo che i ragazzini ne approfittavano allora per fumare in segreto le prime sigarette o sbirciare film non censurati. Tutto cio' e' terminato nel 1987, con la prima intifada, quando i cinema furono dati alle fiamme.

Nell'atmosfera di sollevazione popolare, mentre il numero dei morti cresceva, non si poteva accettare che parte della popolazione pensasse ancora a svagarsi. Gli edifici sono rimasti in stato di abbandono, anche perche' Hamas si era nel frattempo rafforzato ed impediva la loro riapertura. Col ritorno di Yasser Arafat a Gaza dall'esilio (1994) apparve che fosse possibile voltare pagina. I proprietari dell' al-Nasr lo ristrutturarono, sperando di poterlo riattivare. Ma di fronte si pararono dimostranti di Hamas. Da allora l'edificio e' rimasto sostanzialmente intatto, ma chiuso. A Bur'ai non rimane che rivisitare i propri ricordi. Ancora oggi ricorda distintamente i film indiani della sua infanzia e i nomi delle star. Ma in definitiva, quante volte ebbe occasione di andare al cinema ? ''Penso di aver visto cinque o sei proiezioni. Ma mi sono rimaste scalfite nel cuore''. (ANSAmed).

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