(ANSAmed) - WASHINGTON, 8 MAR - Barack Obama vorrebbe
lasciare la presidenza riavviando i negoziati di pace in Medio
Oriente, dopo il successo dell'accordo sul nucleare iraniano e
il disgelo con Cuba. La Casa Bianca sta lavorando ad un piano
che comprende anche l'ipotesi di una risoluzione del Consiglio
di sicurezza dell'Onu che inviti israeliani e palestinesi ad un
compromesso sulle questioni chiave, rivela il Wall Street
Journal citando alti dirigenti americani.
Altre opzioni per rilanciare i negoziati sono un discorso
presidenziale e una dichiarazione comune del Quartetto sul Medio
Oriente, il gruppo di mediatori che include Usa, Onu, Ue e
Russia. Un'indiscrezione che arriva all'indomani della notizia
del fallito incontro alla Casa Bianca tra Obama e Netanyahu e
nel giorno della visita del vice presidente Joe Biden in Israele
e nei territori palestinesi. Le fonti del giornale precisano che
finora non è stata presa alcuna decisione e che Obama sta
esaminando varie possibilità. Non è stato deciso neanche il
'timing' della mossa, ma potrebbe essere verso fine anno.
Uno degli scenari prevede che gli Usa spingano Israele a fermare gli insediamenti nei territori palestinesi e riconoscano Gerusalemme Est come capitale dello stato palestinese. In tale contesto, l'amministrazione Obama raccomanderebbe la creazione di due Stati in base alla linea dell'armistizio del 1949 tra l'esercito israeliano e i suoi vicini arabi. Questo approccio, come nei precedenti round di negoziati, proporrebbe uno scambio di territori per giustificare gli insediamenti israeliani realizzati dal 1967. Un'ipotesi di spingere per una risoluzione del Consiglio di sicurezza sarebbe un cambio significativo nella politica americana che potrebbe peggiorare le già tese relazioni tra Obama e Netanyahu: il governo israeliano teme che potrebbe montare un sentimento internazionale che renderebbe più difficile resistere a delle concessioni. (ANSAmed).
Uno degli scenari prevede che gli Usa spingano Israele a fermare gli insediamenti nei territori palestinesi e riconoscano Gerusalemme Est come capitale dello stato palestinese. In tale contesto, l'amministrazione Obama raccomanderebbe la creazione di due Stati in base alla linea dell'armistizio del 1949 tra l'esercito israeliano e i suoi vicini arabi. Questo approccio, come nei precedenti round di negoziati, proporrebbe uno scambio di territori per giustificare gli insediamenti israeliani realizzati dal 1967. Un'ipotesi di spingere per una risoluzione del Consiglio di sicurezza sarebbe un cambio significativo nella politica americana che potrebbe peggiorare le già tese relazioni tra Obama e Netanyahu: il governo israeliano teme che potrebbe montare un sentimento internazionale che renderebbe più difficile resistere a delle concessioni. (ANSAmed).
