(ANSAmed) - GERUSALEMME, 25 MAR - Come per Natale dell'anno
scorso, anche per queste festività pasquali si stima un calo di
presenze di turisti in Terrasanta. La causa, sostengono gli
addetti del settore, è attribuita all'instabilità della regione
mediorientale e soprattutto l'ondata di violenza e tensione che
si protrae da mesi in Israele e in Cisgiordania. "Per noi è
forse una delle peggiori stagioni degli ultimi anni", ha detto
all'ANSA George Rishmawi, direttore esecutivo 'Masar Ibrahim al
Khalil' operatore turistico palestinese per pellegrini ma anche
per gli appassionati di trekking e scalate. "Dall'inizio delle
violenze - ha spiegato - abbiamo avuto un calo almeno del 40%
delle prenotazioni". La serie di attacchi col coltello da parte
palestinese, anche se motivati "da ragioni comprensibili", ha
sostenuto Rishmawi, "stanno distruggendo il settore turistico
locale". La tendenza è confermata anche dai dati del ministero
del turismo israeliano che, a gennaio scorso, ha indicato per il
2015 un calo del 3,1% rispetto all'anno precedente che già aveva
segnato una flessione. Nella città vecchia di Gerusalemme, dove
in questo periodo dell'anno comitive di turisti di solito
affollano i luoghi santi come la Chiesa del Santo Sepolcro e le
varie stazioni de la Via Dolorosa, gruppetti di pellegrini,
perlopiù asiatici o arabi di confessione copta, passeggiano in
silenzio indisturbati; a fare da corollario, solo la presenza di
reparti della polizia di confine israeliana. Secondo Jeries
Qumsiyeh, il portavoce del ministero del turismo palestinese, un
altro colpo al turismo pasquale è stato inferto dalla defezione
delle presenze russe. "Il tradizionale viaggio russo - ha
spiegato - partiva con qualche giorno a Sharm el Sheikh in
Egitto, per poi trasferirsi negli hotel di Betlemme e
Gerusalemme per la Pasqua Ortodossa che quest'anno si celebrerà
il primo di Maggio". Il coinvolgimento della Russia nel
conflitto siriano e la polveriera rappresentata dal Sinai
egiziano hanno, secondo il portavoce, "fatto scendere ai minimi
storici" le prenotazioni russe. Secondo gli osservatori, le
presenze di turisti e pellegrini da Europa e Americhe appaiono
dunque in forte calo nonostante le garanzie offerte dai tour
operator israeliani e palestinesi. (ANSA)