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MO: sociologo, 'deriva autoritaria' per politica palestinese

Tariq Dana, quella di Abu Mazen superiore a quella di Arafat

27 maggio, 15:07

(di Michele Monni) (ANSAmed) - RAMALLAH, 27 MAG - "La politica palestinese attraversa una deriva autoritaria, senza precedenti". L'accusa giunge dal sociologo palestinese Tariq Dana dell'università di Birzeit (Cisgiordania), dove insegna scienze politiche. In una intervista all'ANSA Dana va poi oltre: "L'autoritarismo del presidente Abu Mazen - denuncia - è di gran lunga superiore a quello esercitato in passato da Yasser Arafat". Durante la leadership del Rais, sostiene il sociologo, il dissenso era molto più tollerato, le critiche alla sua politica erano all'ordine del giorno e spesso la popolazione scendeva in strada per protestare contro l'andamento dei negoziati con Israele o contro le forze di sicurezza palestinesi. "Da allora pero' la struttura dell'Autorità palestinese è cambiata radicalmente.

L'Anp - secondo Dana - e' divenuta un'organizzazione al servizio delle élites economiche e politiche palestinesi, nonche' uno strumento funzionale alla forza occupante", cioè a Israele. Secondo Dana - che ha conseguito un dottorato in Politica e Diritti Umani presso la Scuola S. Anna di Pisa - per controllare il dissenso Abu Mazen fa leva anche su strumenti di carattere economico. Cita ad esempio il congelamento nel 2015 dei fondi delle ong/fondazioni dell'ex premier Salam Fayyad e di Yasser Abed Rabbo (un membro storico dell'Olp), 'rei' di aver criticato la presidenza. Di senso analogo, a suo avviso, il recente taglio dei fondi destinati dall'Anp al Fronte popolare (Fplp). Non solo gli avversari politici diretti di Abu Mazen, ma anche la società civile rischia talvolta di avvertire segnali di malumore dalla Muqata, il quartier generale del presidente. Ecco cosi' gli arresti del capo del sindacato dei dipendenti pubblici Bassam Zakarneh (dopo una serie di scioperi per il rinnovo del contratto degli statali nel 2015) e di una ventina di manifestanti nel corso delle proteste inscenate mesi fa in Cisgiordania da decine di migliaia di insegnanti pubblici. La stretta di Abu Mazen sulla stampa locale è stata evidenziata dal recente Media Freedom Index, dove viene sottolineato che anche se la maggior parte delle violazioni sono attribuite alle forze israeliane, sono in crescita anche quelle perpetrate delle forze palestinesi.

"Questo tratto autoritario - sostiene Dana - è simile, con le dovute differenze, a quello fascista nell'Italia degli anni Trenta, dove le corporazioni d'interessi vicine al potere erano tutelate, mentre quelle avverse venivano violentemente attaccate".

Nei giorni scorsi la stampa locale ha riferito inoltre della creazione della nuova Corte costituzionale palestinese. Composta da nove giudici - tutti scelti dalla presidenza - dovra' approvare o cassare i decreti legge di Abu Mazen. Secondo alcuni giornalisti e analisti locali, le modalità della creazione del nuovo corpo giuridico lasciano trasparire l'intenzione dell'ottantatreenne Abu Mazen di voler consolidare ulteriormente il proprio potere e di non aver, almeno in tempi brevi, nessuna intenzione di abbandonare la poltrona. (ANSAmed).

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