Le dichiarazioni hanno così smentito le voci di negoziati in corso tra le parti per la restituzione da parte della fazione islamica dei corpi dei due soldati israeliani Oron Saul e Hadar Goldin - uccisi nella guerra di Gaza cominciata giusto due anni fa - e di due civili sconfinati per sbaglio nella Striscia. "La resistenza - ha spiegato Haniyeh - è in grado di concludere uno scambio di prigionieri, ma non comincerà alcun negoziato fino a che il nemico non terrà fede ai suoi precedenti impegni".
Un appello al governo israeliano affinché intraprenda trattative con Hamas per recuperare i resti dei soldati Saul e Goldin e' intanto pubblicato oggi su Haaretz dal noto pacifista Uri Avnery. Avnery - da decenni un protagonista da posizioni di sinistra radicale del dibattito interno israeliano - trova inaccettabile la nuova politica del governo Netanyahu di non restituire alle famiglie i corpi di assalitori palestinesi rimasti uccisi nei recenti attacchi.
Lo Stato d'Israele - scrive - non può trasformarsi in un "commerciante di cadaveri". Tale pratica deve dunque cessare, a suo parere, in maniera unilaterale nella speranza che ciò induca Hamas a fare altrettanto. Da parte sua anche il quotidiano palestinese al-Quds fa oggi appello ad Israele, nel suo editoriale, affinché non trattenga i corpi di palestinesi rimasti uccisi durante attacchi. (ANSAmed)