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Morto Peres, per 'padre patria' camera ardente alla Knesset

Domani esequie ufficiali, il mondo si inchina davanti a gigante

29 settembre, 11:21

(ANSAmed) - TEL AVIV, 29 SET - Da stamani e fino a stasera il feretro di Shimon Peres è esposto sul piazzale antistante la Knesset (Parlamento) a Gerusalemme per ricevere il tributo degli israeliani. I primi a rendere omaggio all'ex presidente israeliano, morto ieri, il premier Benyamin Netanyahu, il presidente Reuven Rivlin e il presidente della Knesset Yuli Edelstein.

Domani ci saranno le esequie ufficiali sul Monte Herzl, sempre a Gerusalemme, ai quali prenderanno parte molti leader mondiali, tra cui il presidente Usa Barack Obama e l'ex presidente Bill Clinton.

L'ultimo padre della patria è morto a 93 anni la notte scorsa, ucciso da un ictus che l'ha colpito il 13 settembre e che sembrava in un primo momento non aver infierito fino in fondo, quasi a testimoniare la leggenda di indistruttibilità che avvolgeva il personaggio.

Viso quasi sempre segnato da un ottimismo contagioso e voce profonda da ex fumatore, il Nobel per la Pace 1994, insieme al palestinese Yasser Arafat, ha raggiunto tutti i risultati politici del suo Paese, forte di una visione strategica e una capacità non comune di immaginare il futuro.

Israele - come hanno testimoniato le dichiarazioni della sua leadership, dal premier, Benyamin Netanyahu, al presidente in carica, Reuven Rivlin, all'intero spettro politico e la mestizia che ha avvolto la società tutta - sa cosa ha perso con la morte di Peres.

Ma anche il mondo, dalla notte scorsa, è consapevole di essere forse un po' più piccolo. Obama ha definito Peres "l'essenza di Israele", rimarcando che è stato "guidato da una visione della dignità umana e di un progresso verso il quale lui sapeva che le persone di buona volontà avrebbero potuto avanzare insieme".

Bill Clinton - che firmò con lui gli Accordi di Oslo - ha reso omaggio ad "una vita che è stata una benedizione per tutti quelli che si battono per la pace".

Un obiettivo quello della pace - forse l'unico mancato da Peres fino in fondo - apprezzato da papa Francesco. Per il pontefice Peres è stato un "uomo di pace e perseverante negli sforzi di pace": "la sua eredità - ha aggiunto - ispiri tutti a prodigarsi urgentemente" per questo risultato.

Da Ramallah, in Cisgiordania, è giunta la voce del presidente palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas): "Peres è stato un partner nella pace dei coraggiosi assieme con Yasser Arafat ed Yitzhak Rabin".

Ma il fronte palestinese è spaccato: Hamas da Gaza ha gioito per la morte di "un criminale", "l'ultimo funzionario israeliano rimasto in vita tra gli artefici dell'occupazione. La sua morte segna la fine di una fase nella storia dell'occupazione e l'inizio di una nuova fase di debolezza". (ANSAmed).

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